2 FEBBRAIO 2007

 

Consiglio Comunale

 

Con una inversione dei punti all’ordine del giorno i lavori del Consiglio comunale sono cominciati questa mattina con la richiesta del Presidente Franco Sammarco di invertire i punti in discussione e cominciare con la discussione sullo stato della sanità.

 

“Il nostro triste ricordo non può che andare alla giovanissima Federica Monteleone. – ha detto il Presidente Sammarco - Ho pensato molto a lei in questi giorni e dico viviamo un clima di insopportabile approssimazione. Credo che sia approssimazione chiudere e riaprire un ospedale nel giro di 24 ore. E se tutto ciò accade mentre una bambina, impegnata, felice, muore per approssimazione, bisogna dire che questa non è diversa da quella precedente.

Rifuggendo dalle logiche giudiziarie credo che la responsabilità debba essere ricercata laddove si dovrebbero creare le condizioni per la salvaguardia della tutela dei diritti del cittadino, cioè la politica.

La politica ci ha abituato invece ad un approccio che riguarda la creazione e il consolidamento di posizioni di potere e rendite clientelari. Nell’ambito della tutela del diritto alla salute questo non è più consentito. Né si può più dire che questa è la conseguenza di anni di malgoverno perché chi governa oggi non dà segnali di invertire la rotta rispetto al passato”.

La mozione del Presidente è accolta all’unanimità.

Prima di cominciare i suoi lavori il Consiglio ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Federica Monteleone e del padre dell’Assessore Veltri, scomparso nella notte.

Alessandra Lavalle, Assessore alle Politiche di Welfare interviene per l’Amminisatrazione Comunale: “Concordo sulla necessità di una inversione di rotta, ma non posso prescindere dall’evidenziare che i guasti della sanità vengono da lontano, con strutture sanitarie in stato di grave inadeguatezza, carenza di personale, obsolescenza dei macchinari. Solo l’ospedale dell’Annunziata presenta un debito pregresso di ben 81 milioni e mezzo di euro.

Ma nel tempo abbiamo assistito anche alla duplicazione fiuttizia di reparti per consentire la nomina di primari appartenenti a correnti politiche

L’ultima relazione fornitaci dal direttore dell’Azienda Ospedaliera dice che sul piano dell’edilizia la situazione ereditata è quasi paradossale. Quattro sale operatorie, inaugurate tre volte in occasione di elezioni, e mai funzionanti. E al “Mariano Santo” e al “Santa Barbara” di Rogliano è la stessa cosa.

Servirebbero scelte coraggiose da parte dei vari manager, ma anche della parte politica, soprattutto regionale. Purtroppo, invece, registriamo un notevole ritardo.

Ma sul prossimo Piano Sanitario Regionale rivendichiamo con forza le seguenti priorità:

1) spendere in maniera appropriata il budget del fondo sanitario regionale in base ai volumi delle prestazioni da produrre. Basta con gli ospedali e le case di cura fotocopia. La condizione deve essere che i servizi erogati siano utili alla tutela della sanità dei cittadini.

2) Adeguamento della quota capitaria. La provincia di Cosenza ha la quota per cittadino più bassa rispetto alle reali esigenze. Una realtà che va risolta immediatamente e che ha prodotto nel tempo un accumulo di debiti.

3) Gli organici attuali sono sottostimati. Rispetto alla pianta organica dell’AS di Catanzaro, Cosenza ha 600 unità in meno. L’ultimo decreto della Regione Calabria ha erogato per l’Azienda Sanitaria che copre il territorio più densamente abitato cioè quella di Cosenza 5 milioni di euro a fronte dei 20 previsti per Catanzaro.

Le nostre non sono richieste campanilistiche, ma di equità e di rispetto. Rivendichiamo con forza che l’unità operativa di cardiochirurgia venga inserita nel nuovo Piano Sanitario Regionale. Così come chiediamo l’abbattimento delle liste di attesa.

Più volte in questi mesi è stata convocata la conferenza dei sindaci e l’ultimo documento individua le criticità, le pone all’attenzione della Regione e chiede di essere sentito dagli organismi regionali.

Come amministrazione siamo stati al fianco dei vertici dell’Azienda Sanitaria nella vicenda di Serra Spiga. Stiamo pensando in sinergia di procedere all’apertura di nuovi ambulatorio tra cui uno per gli immigrati.

Alle istituzioni chiediamo una assunzione di responsabilità collettiva, senza divisioni di colore politico. Lo stesso chiediamo al Consiglio comunale, per rafforzarci in quest’opera.

Riguardo all’ospedale nuovo e all’equivoco secondo cui potrebbe essere una fuga dalla realtà, preciso che, invece, secondo noi proprio il nuovo ospedale porterà al rafforzamento dell’attuale struttura.

Si tratta, invece, di una esigenza reale della nostra provincia, altrimenti limitata dalla vetustà delle antiche strutture all’interno delle quali è impossibile pensare ad una moderna crescita della sanità cosentina.

Sono già in fase avanzata le azioni di individuazione dell’area su cui dovrà sorgere il nuovo ospedale che sarà portata all’attenzione della Regione”.

 

Dopo breve pausa il dibattito riprende con l’intervento del Consigliere Carmine Vizza (Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno), gruppo proponente l’odg.

“Il Consiglio Comunale ancora una volta si riunisce su proposta della minoranza per discutere di un tema di fondamentale importanza per tutti. Avremmo gradito il dibattito aperto alle categorie interessate, da noi richiesto ma immotivatamente respinto.

La situazione del nostro nosocomio è sotto gli occhi di tutti: fatiscenza delle strutture, carenze tecniche e organizzative portano a disfunzioni notevoli a svantaggio dell’utenza. Sostanzialmente la qualità dei servizi non è variata rispetto al passato.

Esistono responsabilitàchee sono proprie dell’attuale gestione in carica. L’ospedale di Cosenza è stato per anni strumento di manipolazione del consenso elettorale. Ma il governo regionale e l’attuale management non hanno prodotto alcuna discontinuità rispetto al passato.

Le colpe stanno nelle stanze della Regione, i dirigenti dell’assessorato regionale alla sanità sono gli stessi del centro destra.

Riguardo al nuovo ospedale basti dire che i posti assegnati sono fissi e non aumentano con la costruzione di una nuova struttura. Insomma, si parte dalla meta. L’operazione stimola semmai molti appetiti, soprattutto di genere economico.

Nelle linee di indirizzo del Piano Sanitario Regionale, del resto, non c’è alcun riferimento”.

 

Roberto Sacco (Udeur) interviene sul degrado dell’ospedale di Cosenza e denuncia l’esodo di un buon numero di primari, di cui ga i nomi, che stanno lasciando l’ospedale di Cosenza. In particolare Sacco riferisce di aver saputo i motivi delle dimissioni del dott. Scarpelli.

“Non avrebbe accettato, secondo quello che mi hanno riferito di nominare un consulente esterno per i trapianti.

L’Assessore Lomoro prosegue nella scia dell’Assessore Luzzo – ha detto Sacco -  mortificando le capacità dei medici cosentini e minacciando, altrimenti, di spostare i trapianti da Cosenza a Germaneto”.

 

Fabrizio Falvo (An): “quella di Sacco è una vera e propria denuncia, per la quale credo necessario verificare l’esistenza di ipotesi di reato. Qui stiamo assistendo ad uno svuotamento delle professionalità esistenti in campo sanitario. La relazione dell’Assessore Lavalle è lastricata di buone intenzioni. In tutte le istituzioni calabresi c’è lo stesso colore politico. Il Centro sinistra governa tutto ma non solo non si inverte la tendenza, registra addirittura un forte arretramento. Anziché risolvere i problemi si parla di un nuovo ospedale, per la cui realizzazione passeranno anni. E intanto cosa facciamo?

Noi su questi tempi siamo sempre pronti ad agire nell’interesse dei cittadini, come facemmo quando era in pericolo l’elisoccorso. Invece non ho sentito nessuna voce dall’attuale maggioranza quando questo pericolo è venuto dal centro sinistra”.

 

Maria Francesca Corigliano (Margherita): “è triste parlare di sanità in questi giorni, dopo eventi tristissimi come quello di Federica, ma anche perché il clima montante di sfiducia e sospetto verso la sanità si sta diffondendo tra la gente a velocità vertiginosa. Il sistema sanità in Calabria è malato, basti guardare all’alto tasso di emigrazione o alle lunghe attese per visite specialistiche. È patologica l’assenza della cardiochirurgia in un ospedale come Cosenza, come patologica è l’assenza dell’elisoccorso in una provincia grande come questa.

Razionalizziamo la rete ospedaliera, con scelte coraggiose che fanno perdere consenso ma che migliorano i servizi da rendere a chi sta male.

Esprimo solidarietà alla classe medica in genere e a chi lavora nel settore della sanità. Oggi sono messi alla gogna da una opinione pubblica poco e male informata. I medici sono il bersaglio sbagliato, alla ricerche di carenze che derivano da una dirigenza sanitaria malamente amministrata dalla politica. E nessuna parte politica può dire di essere esente da colpe. Noi dovremmo sostenere il sindaco nel suo difficile compito di primo responsabile della tutela della salute dei cittadini di Cosenza. Combatteremo con lui per determinare una inversione di tendenza”.

 

Sergio Nucci (Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno) esprime apprezzamento per la relazione del Consigliere Vizza e della dura requisitoria del Consigliere Sacco nei confronti dell’Assessore Lo Moro, “che ha svolto un concorso per l’assunzione di odontoiatri a Crotone per poi trasferirli tutti a Catanzaro. Questo è quello che chiamiamo ‘Effetto Lo Moro’.

Della relazione dell’Assessore Lavalle apprezzo il richiamo a riappropriarci della nostra cosentinità.

Noi non parliamo della sanità solo dopo le emergenze. Lo avevamo fatto già prima. Il Sindaco è la massima autorità sanitaria in città, non ho mai sentito una parola chiara sulle condizioni dell’obitorio, o sulle liste d’attesa che non riguardano solo la Tac ma anche esami banali. Nell’ospedale cosentino c’è un potenziale umano invidiabile che, tuttavia, non è messo nella condizione di lavorare.

Il nuovo ospedale risolverà questi problemi? Farà tornare dalle sedi universitarie italiane e straniere i tanti cosentini che esercitano in quelle sedi? Perché non si può pensare ad un nuovo ospedale che non sia anche sede di un policlinico universitario, organico all’Università della Calabria”.

 

Marco Ambrogio (Ds): “la sanità calabrese è malata. Di fronte a costi altissimi non è consentito che ci siano sprechi come quelli denunciati dal dott. Battista Aquino.

Mi chiedo perché le liste d’attesa devono essere così lunghe? Perché a Catanzaro ci devono essere tre cardiochirurgie e a Cosenza nessuna? Siamo pronti a fare autocritica in ogni momento, ben sapendo che deve essere migliorata la risposta al cittadino. Il nostro ruolo è quello di avvicinare la gente, non di allontanarla alimentando i viaggi della speranza.

L’Assessore regionale si è trovata di fronte un enorme macigno. Siamo convinti che la costruzione del nuovo ospedale non porterà all’abbandono di quello esistente. Un nuovo ospedale, del resto, non può che favorire l’apertura dell’unica facoltà che manca alla nostra università”.

 

Vittorio Cavalcanti (Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno): “si ripropone il solito schema, di una maggioranza silente e di una minoranza che sigla l’agenda politica della città, individua i temi, li propone e suscita quel dibattito nella sede del Consiglio comunale.

I silenzi caratterizzano la maggioranza, come sulle dimissioni del direttore sanitario sulle cui motivazioni nessuno si è interrogato.

La morte di una povera ragazza, in un contesto che il Presidente del Consiglio ha definito di approssimazione e di superficialità, traccia i margini di una discussione politica corretta senza fare sconti a nessuno. Non serve parlare del passato perché quello che più preoccupa è il passato degli ultimi due anni. La denuncia del Consigliere Sacco è la cifra del modo di amministrare la sanità nella nostra regione, terreno di conquista di uomini assetati di potere.

È doveroso che il Consiglio comunale esprima il proprio pensiero. Abbiamo il dovere di dare al Sindaco un documento forte che possa consentire di aprire un dibattito con tutti gli altri attori politici. Non è normale che il Comune di Cosenza sia all’oscuro della discussione sul nuovo Piano Sanitario Regionale.

 

Carlo Salatino (Margherita): “la presentazione dell’odg da parte della Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno non implica mancanza di volontà dei consiglieri di maggioranza che è conseguente, semmai, alla decisione presa dalla Conferenza dei Capigruppo di svolgere sedute di consiglio monotematiche per le quali era già stato stilato un programma. Non so perché La Rosa Nel Pugno abbia cambiato la propria impostazione, così come non condivido la teoria secondo cui se si parla del passato si fanno sconti a chi governa oggi. La continuità amministrativa è un principio generale sempre applicabile.

Sarebbe un grande risultato se oggi il Consiglio comunale riuscisse ad approvare un deliberato unico e condiviso, in cui segnalare i mali endemici della sanità calabrese e dare un segnale forte della volontà dell’intero Consiglio di sostenere l’azione del Sindaco per incidere in modo positivo sul Piano Sanitario Regionale”.

 

Saverio Greco (Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno) avevamo chiesto a chi di competenza un consiglio aperto sulla sanità. Noi potevamo proporre, ma chi doveva disporre ci ha impedito con sotterfugi di dar vita ad un Consiglio comunale aperto per dare voce alle categorie che dovevano avere voce in quest’aula.

Nella relazione dell’Assessore competente si dice che si auspica una posizione comune. Non ci sottraiamo neanche oggi, presentando la nostra proposta di delibera. Chi ha chiesto una sensibilità comune si deve impegnare per trovare una comune posizione.

Tutto ciò – dice Greco rivolto all’Assessore Lavalle - mentre gravissime provocazioni vengono da un dirigente del suo partito che sulla stampa attacca decenni di storia socialista.

Le denunce del Consigliere di maggioranza Sacco sono gravissime rispetto alle quali non abbiamo sentito nulla da parte della maggioranza.

Noi vogliamo una sanità che sia vicina al cittadino, che punti all’assistenza integrata. Costituiamo una Agenzia comunale per il controllo della qualità, non una commissione temporanea ma un organismo sempre attivo che lavori per tutelare il cittadino.

 

Vincenzo Adamo (Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno): “la relazione dell’Assessore Lavalle aveva un taglio politico di condivisione di alcune denunce, ma nessuna indicazione delle soluzioni che l’Amministrazione vorrà portare nelle sedi competenti. La relazione del Consigliere Vizza, seppur di minoranza, poteva essere accolta come contributo.  

Credo sia difficile per questo Sindaco criticare aspramente la Regione visto che le nomine effettuate all’ospedale di Cosenza sono tutte di carattere politico. Ma la filiera istituzionale che ha portato all’elezione del sindaco è anche quella stessa filiera che manifesta carenza nell’invertire la tendenza nella sanità come chiedeva i cittadini.

Quella filiera che funziona per il concerto di Gigi D’Alessio va sollecitata per avere risposte adeguate in un campo difficile come quello della sanità.

Speriamo che non finisca come con il mercato che, cioè, per risolvere i problemi del vecchio ospedale lo si fa chiudere con l’intervento dei Nas”.

 

Damiano Covelli (Ds) Dovendo parlare di sanità e di come migliorare l’offerta per i cittadini ho immaginato che avremmo svolto una discussione nel merito delle questioni ma lontano dalle facili strumentalizzazioni. Non dimenticando che per anni c’è stato un malgoverno del governo di centrodestra.

C’è una sanità allo sfascio, siamo i primi a denunciarlo, e sull’analisi siamo tutti d’accordo. Ho apprezzato molto la relazione, giusta e seria, dell’Assessore Lavalle. Rilevo, però,m che qualcuno parla linguaggi diversi, a Catanzaro in un modo e a Cosenza in un altro. Se responsabilità ci sono, che ognuno si assuma le sue.

Per la parte politica che rappresento dico: “non sono soddisfatto”. Ma, dopo aver denunciato le questioni, cosa facciamo responsabilmente? Quale mandato diamo al Sindaco?

È in discussione il nuovo Piano Sanitario Regionale, partiamo da qui per dire alla Giunta Regionale di tenere maggiormente in considerazione il territorio di Cosenza che per anni è stato penalizzato”.

 

Al termine dell’intervento del Consigliere Covelli, il Presidente Sammarco ha sospeso i lavori che riprenderanno alle ore 15,30.