9 NOVEMBRE 2009

 

Consiglio Comunale:approvati due documenti della maggioranza, su Valle Crati e Città dei Ragazzi.

 

Valle Crati e gestione Città dei Ragazzi sono state le questioni più dibattute nella seduta di ieri del Consiglio Comunale di Cosenza.

Per entrambe l’assise cittadina ha prodotto due documenti, uno della maggioranza e l’altro della minoranza che, messi ai voti, hanno visto in entrambi i casi prevalere il primo.

 

OdG su Valle Crati

Ha introdotto all’OdG il consigliere Sergio Bartoletti che si è detto “certo dell’impegno del Sindaco per porre rimedio alla situazione che danneggia seriamente l’immagine della città. Ciò che ci preoccupa però è il da farsi, vogliamo capire come intende procedere per garantire ad una città, al limite dello scontro sociale, una soluzione definitiva che garantisca i livelli occupazionali”.

Nella sua lunga relazione il Sindaco Salvatore Perugini ha ricostruito con dovizia di dettagli tutto il percorso seguito dall’Amministrazione comunale in questa delicata vicenda, soffermandosi su quanto discusso in sede di Giunta regionale nello scorso mese di agosto. “In quella data segnalavo l’opportunità che, aldilà delle questioni emergenziali ma proprio per superarle, occorreva dare impulso alla procedure che la legge nazionale detta per il riassetto dell’intero sistema della filiera dei raccolti e dello smaltimento dei rifiuti. Lo schema dettato dalla legge è che ogni regione individui e formi i cosiddetti enti d’ambito, cui affidare la gestione di tutto il sistema. La Regione Calabria ne ha individuato 5, uno per provincia. In quella occasione, chiedemmo alla Regione di dare impulso ad una sorta di gruppo di lavoro che mettesse in piedi il percorso amministrativo per arrivare quanto prima alla formale costituzione dell’ATO, cui per legge sono tenuti a partecipare tutti i Comuni del comprensorio. L’ATO deve poi bandire gara unica per l’espletamento di tutti i servizi della filiera dei rifiuti con l’obbligo di assorbire tutti i lavoratori”. E l’11 novembre – è lo stesso Sindaco ad annunciarlo - l’assessore regionale Greco ha convocato un incontro a Catanzaro proprio per dare un concreto impulso a queste procedure.

Il Sindaco ha poi ricostruito i passaggi che lo hanno indotto ad emanare ordinanze contingibili e urgenti per affidare la raccolta a soggetti esterni. Prima ad agosto, con Valle Crati consenziente al distacco dei lavoratori sulla ditta esterna per i Comuni in ordinanza per poi ritornare sulla decisione, il primo settembre. “Arriverà il momento di discutere delle responsabilità”, afferma Perugini. E così, si arriva ad ottobre con Valle Crati Spa che comunica all’Amministrazione di poter riprendere gran parte di servizi. “Seppur con qualche dubbio ho revocato l’ordinanza – continua l’informativa del Sindaco - salvo poi verificare che il livello dei servizi non era sufficiente a garantire un minimo di decoro urbano. Il 4 novembre perviene una comunicazione ufficiale di Valle Crati spa con la quale si dice di non essere in grado di svolgere nemmeno l’attività normale di gestione perché la società ha subito il distacco dell’energia elettrica e dell’utenza telefonica, e non può nemmeno rifornire di carburante i mezzi. il CdA preannuncia le dimissioni salvo che i soci di Valle Crati SpA non accolgano la proposta di ulteriore ricapitalizzazione per due milioni di euro. Come Presidente del Consorzio ho risposto prendendo atto della richiesta, rilevando però che il 1 ottobre erano stati richiesti tutti i servizi e nel giro di un mese si era tornati di nuovo in emergenza, meravigliandomi che si continuasse ad addossare ai Comuni la responsabilità. Comunico altresì di aver già convocato l’assemblea del Consorzio per fare il punto sullo stato di attuazione del deliberato e per una valutazione alla luce delle ultime situazioni. Detto questo ho ritenuto doveroso riprendere l’ordinanza, recidendo anche alcuni cordoni, e affidando in esterno l’ incarico di espletare servizi. La posizione del Comune di Cosenza rimane quella di affidare i servizi a una ditta esterna per un periodo transitorio con l’autorizzazione a utilizzare tutto il personale Valle Crati che opera nel cantiere di Cosenza. Se ci sono le condizioni previste dalla legge, siamo propensi a studiare soluzioni giuridicamente corrette per cui, quando il Comune paga il soggetto affidatario, la somma possa essere utilizzata direttamente per il salario dei dipendenti.

Certo ho trovato strano che dopo la comunicazione sulla non capacità di svolgere il servizio, ci sia comunque un servizio che Valle Crati rende ad alcune città vicine ed anche con soddisfazione.  Così come sembra strano che ci siano livelli sindacali assenti e totalmente silenti nell’arco di un triennio, che dalla sera alla mattina si svegliano ergendosi a giudici”.

Nel dibattito seguito alla relazione del Sindaco, il consigliere Francesco Gaudio richiama “le diatribe interne al partito di maggioranza sostenendo come le stesse coinvolgano altre sfere e addirittura fattori rilevanti della vita cittadina come la tutela della salute pubblica e la salvaguardia di posti di lavoro. Il Sindaco non può dirci che la sua relazione è al netto delle responsabilità. Aspetteremo pazienti ancora un parola sulle responsabilità. C’è una sola iniziativa concreta di questa Amministrazione per Valle Crati: stare sulla sponda del fiume ad aspettare il passaggio del cadavere della Valle Crati spa.

Fabrizio Falvo parla di problema Cosenza. “Il Sindaco ci dica perché Rende è pulita e qui la città è sporca. Significa che il sistema può funzionare quando lo si vuol far funzionare. Ho apprezzato sforzo della relazione del Sindaco ma mi sarei aspettato non solo l’enunciazione della problematica e la cronologia degli accadimenti ma, finalmente, una soluzione. Constatiamo lo sbandamento complessivo dell’Amministrazione che si accapiglia sui problemi. Il sistema Valle Crati si è realmente incrinato o non lo si vuole far funzionare? Non vorrei che dietro questa crisi ci fossero degli avvoltoi pronti a prendere i posti dei vertici attuali, altri personaggi che in un passato più o meno recente si sono adoperati in altri campi, fallendo miseramente. E mi riferisco al modello fallito dell’informatica calabrese nel territorio di Cosenza”.

Sergio Nucci riafferma “la volontà delle opposizioni di sostenere una linea dura del sindaco per riportare al decoro la città. Capiamo le difficoltà del Sindaco nell’affrontare due problemi così importanti: la pulizia della città e la sorte degli operai che a tutto questo Consiglio comunale sta a cuore. Noi crediamo che ogni volta si debba esperire ogni tentativo possibile per salvare posti di lavoro. E però ci si lamenta di quello che dice un sindacalista, esposto ad attacchi virulenti solo perché ha detto la verità. Noi non attribuiamo al Sindaco grandi responsabilità per ciò che è oggi Valle Crati ma ci chiediamo fino a che punto ha esperito tutti i tentativi per trovare una soluzione. Dica alla città da quanto tempo si dibatte nella questione rifiuti, dica i tempi della stabilizzazione, dica come mai aldilà del Campagnano c’è la raccolta regolare dei rifiuti da parte della stessa società. Dicendo queste cose aprirebbe un canale di comunicazione con la città, che vuole una posizione univoca e  tempi precisi”.

 

Marco Ambrogio, “non possiamo lasciare che la situazione venga diffamata da colleghi della minoranza che  sparano nel mucchio. A Nucci dico che il sindaco ha fatto più di quanto era nelle sue possibilità ma mi chiedo dove fossero i colleghi di minoranza quando noi affrontavamo il problema di Valle Crati. È facile sparare a zero, e fare allusioni a ipotetiche nuove gestioni”.

 

Una breve sospensione dei lavori produce due documenti, uno della maggioranza e l’altro della minoranza. Viene approvato il primo con il quale si “condivide il percorso avviato dall’Amministrazione che da sempre è stato finalizzato al perseguimento di due ineludibili obiettivi: efficienza e qualità dei servizi, salvaguardia dei livelli occupazionali. Si impegna il Sindaco a proseguire nella strada intrapresa, sia per superare la fase di emergenza che per garantire l’avvio di una fase a regime, anche mediante l’indizione di apposita gara. Si impegna ancora il Sindaco a stimolare tutte le competenti Amministrazioni per la costituzione dell’ATO”.

Il documento della minoranza chiedeva l’immediata convocazione di un Consiglio comunale specifico eventualmente aperto a sindacati, vertici aziendali, rappresentanti industriali e lavoratori.

Nella dichiarazione di voto il consigliere Sergio Nucci stigmatizza che non si sia arrivati ad un documento condiviso.

 

 

Gestione Città e Biblioteca dei Ragazzi

 

L’OdG viene illustrato dal consigliere Francesco Commodaro che definisce le due strutture “una delle pagine più belle della città grazie al lavoro degli operatori che ha creato una rete importante con istituzioni scolastiche e famiglie. Abbiamo cercato di salvaguardarla questa gestione. La decisione della gara sarebbe stata accettabile se avesse tutelato tutti i posti di lavoro. Invece l’associazione che si è aggiudicata la gara aggravia la spesa e taglia posti di lavoro. Chiediamo chiarezza e tutela dei lavoratori”.

 

Si apre il dibattito con il consigliere Eugenio De Rango che ricorda la datazione dell’Ordine del Giorno, riferito ad una richiesta di ritirare il bando di gara. “La gara è stata già espletata. E il presunto pericolo di cui si parla non ha nessuna consistenza reale. Sull’art. 37 sono già venute rassicurazioni da parte del sindaco che si sarebbero salvaguardati quanti più posti di  lavoro possibile. Ora siamo al punto che la cooperativa aggiudicataria deve ancora stipulare il contratto per cui non comprendo la veggenza del collega Commodaro sul numero delle assunzioni. Allo stato attuale non c’è nessuna preoccupazione che debba attanagliare il Consiglio comunale”.

Il consigliere Gianluca Greco elenca una serie di “contraddizioni procedurali” circa l’iter della gara per concludere con la richiesta di “proroga dei servizi all’attuale gestore finchè il contenzioso non sarà definito con sentenza, sapendo che c’è un ricorso depositato al TAR.  Propongo di evitare stipula contrattuale per le conseguenti ricadute finanziarie sull’ente e le responsabilità amministrative che comporterebbe”.

Massimo Bozzo chiede di salvare il posto di lavoro dei 34 operatori, sollecitando, dopo il dibattito, una riunione dei capigruppo per stilare un documento unitario che vada incontro alle esigenze di 34 famiglie.

Fabrizio Falvo rimarca che, pur nella specificità delle posizioni, l’argomento dovrebbe trovare tutti uniti. “A volte bisognerebbe spogliarsi dell’appartenenza partitica e con serenità di argomentazione affrontare il problema”. Ribadendo che  “non c’è chiarezza sulla salvaguardia dei posti di lavoro”, afferma che l’attuale gestione di Città dei Ragazzi “non ha mai subito alcun richiamo”.

Antonio Ciacco parla di “un disegno destabilizzante orchestrato da chi gestisce da tre anni e più, con proroghe opinabili, la Città dei Ragazzi. Disegno familistico teso a colonizzare la Città dei Ragazzi e che attua un tentativo di turbativa d’asta. L’iter procedurale deve essere compiuto. Se ci sono soggetti che reputano di essere stati lesi è bene che adiscano le vie legali, presentando ricorso al TAR. Senonché, è intollerabile sul piano della tenuta democratica di quest’aula che si possa favorire l’azione di chi pervicacemente vuole disturbare l’iter amministrativo. Anche da parte di soggetti titolari di funzioni istituzionalmente pubbliche. La condizione della Città dei Ragazzi oggi è disastrosa. Sui livelli occupazionali dovranno interrogarsi associazione aggiudicataria e sindacati. Noi siamo convinti che l’associazione aggiudicataria garantirà qualità dei servizi e posti di lavoro”.

Nella sua replica il Sindaco afferma che “discutere di un OdG in Consiglio comunale che reca il tema ‘revoca di bando di gara’ suona come aperta violazione delle regole. Un Consiglio comunale non può divenire organo di giustizia amministrativa. Tuttavia nessuno vuole sottrarsi alla discussione purchè parta da dati di fatto, entri nel merito delle questioni e non fuoriesca dall’ambito delle regole, delle norme e dei principi che dettano la materia di cui stiamo parlando.

Tutti i pubblici servizi vanno messi a gara. Non c’è alcun dubbio che il Comune di Cosenza avesse l’obbligo di bandire una gara per l’affidamento di questo servizio. Questa Amministrazione, rispettando l’autonomia dei Dirigenti e le Commissioni aggiudicatrici, ha sempre fornito un indirizzo di duplice natura: espletare le gare con il meccanismo della massima partecipazione e aggiudicarle privilegiando la migliore proposta sottoposta all’autonoma valutazione della Commissione.

Per la prima volta abbiamo bandito una gara pluriennale che non punta solo a migliorare il servizio ma a dare anche maggiore stabilità a chi sarà chiamato a prestare la sua attività lavorativa in questa importante struttura che questa Amministrazione intende valorizzare anche dal punto di vista dell’implementazione strutturale. Prova ne è che abbiamo partecipato ad un bando regionale scegliendo e proponendo di incrementare dal punto di vista strutturale questo luogo che completo non è. Detto questo, ogni gara presenta profili di legittimità ma non è chiamato ad esaminarli il Consiglio comunale bensì il TAR. Allora diciamo una parola finale e di verità. Se nell’aggiudicazione della gara ci sono stati vizi di forma, ce lo dovrà dire il TAR, se sarà adito da chi può avere un interesse legittimo a ricorrere. Tutto il resto sono esercitazioni dialettiche e neanche tanto esaltanti. È punto altrettanto fermo che avvenuta l’aggiudicazione si proceda, nei termini previsti dalle norme che dispongono acquisizioni documentali ex post, alla sottoscrizione del contratto. L’argomento si chiude e si passa alla fase successiva. Il Dirigente formalizzerà in questi giorni il contratto, la ditta aggiudicataria da quel momento avrà l’obbligo di convocare le parti sindacali, il diritto di avere tutte le notizie necessarie, e insieme valuteranno come perseguire al meglio l’indirizzo che l’Amministrazione ha dato. Lì verificheremo cosa è stato fatto e come questo progetto di valorizzazione può e deve andare avanti, anche alla luce dell’art. 37”.

 

Anche su questo punto maggioranza e minoranza producono due differenti documenti. Viene approvato il primo nel quale si esprime “condivisione per l’operato dell’Amministrazione che, nell’espletamento obbligatorio della gara, ha perseguito l’obiettivo di migliorare i servizi nel rispetto delle procedure di cui all’art. 37 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le Cooperative di tipo A. E impegna l’Amministrazione a formalizzare tutti gli atti onseguenti alla aggiudicazione della gara. Il documento della minoranza chiedeva di “mettere in atto tutte le azioni necessarie alla salvaguardia dei 34 posti di lavoro ovvero degli operatori oggi in forza presso la Città dei Ragazzi e la Biblioteca dei Ragazzi e nella salvaguardia dei livelli qualitativi dell’offerta fin qui erogata nelle strutture comunali”.

 

Le questioni rinviate all’esame delle competenti Commissioni

 

Ad inizio seduta e su proposta del Sindaco, il Consiglio approva una modifica all’ordine dei lavori in base alla quale ritornano all’attenzione delle competenti Commissioni consiliari i punti relativi alla verifica dell’attuazione delle linee programmatiche del Sindaco, alla individuazione del sito del nuovo ospedale e all’apertura di Cardiochirurgia a Cosenza.

Sulla prima questione, datata novembre dello scorso anno, il Sindaco propone il rinvio alla Commissione  Affari costituzionali e generali con l’impegno di chiedere in brevissimo tempo la convocazione della riunione nella quale riferire lo stato di attuazione del programma ad oggi e tornare in Consiglio entro il 30 dicembre.

Sull’argomento ospedale, il Sindaco Perugini sottolinea che gli uffici stanno ultimando lo studio delle aree per l’ubicazione dell’ospedale ed assume l’impegno a sollecitare una riunione congiunta delle Commissioni Politiche urbanistiche e Sanità. Riguardo all’istituzione di Cardiochirurgia, il Sindaco riferisce dell’impegno assunto di recente dal Presidente della Giunta regionale, di discutere dell’importante questione non appena sarà chiusa la partita del piano di rientro della sanità, anche per l’opportuna verifica delle compatibilità finanziarie. Si rimanda dunque alla Commissione Sanità per riferire dell’esito dell’incontro con il Presidente della Regione e licenziare la pratica per il Consiglio.

Gli altri punti licenziati

 

“Questione Palestinese” ed “Aggressione ad un immigrato indiano di Nettuno”: entrambi presentati dal consigliere Francesco Gaudio oltre nove mesi fa, vengono approvati dal Consiglio con qualche integrazione. Il primo con la proposta di adesione del Comune al coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani. E al progetto specifico “100 città per la pace in Medio Oriente”, per rafforzare l’impegno dell’Italia e dell’Europa in una regione così difficile.

Il secondo, nell’approvazione unanime esprime la condanna per l’aggressione contro l’immigrato indiano a Nettuno e tutte le altre aggressioni xenofobe di questo paese.

 

Stefano Filice torna in maggioranza

 

Sulla scacchiera del Consiglio Comunale cambia posizione il consigliere Stefano Filice che ha formalizzato la sua adesione al gruppo di “Autonomia e Diritti” sancendo di fatto il  suo rientro in maggioranza.