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GENNAIO 2010
L’acqua
rimanga un bene pubblico: il Consiglio Comunale
accoglie la petizione di oltre 500 cittadini. Poi si rinvia per l’assenza del
Sindaco.
Il Consiglio Comunale di Cosenza si è riunito sotto la
presidenza di Pietro Filippo per affrontare un corposo Ordine del Giorno.
Data lettura di alcune comunicazioni del consigliere Antonio
Ciacco che ritira le proprie dimissioni da componente delle Commissioni e da Presidente della
Commissione welfare, prende la parola il consigliere Michelangelo Spataro per chiedere l’immediata discussione del punto
ventisette, “Petizione popolare presentata dall’Associazione Forum Italiano dei
Movimenti per l’Acqua, contro la privatizzazione dell’acqua”.
Una petizione che porta la firma di oltre 500 cittadini
pervenuta da parte del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua con sede a
Roma, cui aderiscono più di 80 associazioni e mille
comitati, proponente una gestione pubblica dei servizi idrici.
Nella petizione si chiede al Consiglio comunale di
riconoscere nel proprio Statuto il diritto umano all’acqua e lo status dell’acqua come bene comune pubblico. Si chiede di conseguenza
che il servizio idrico sia servizio pubblico senza
rilevanza economica.
Danno voce al dibattito soltanto i
consiglieri Francesco Gaudio e Francesco Lanzone
per esprimere – entrambi – una posizione favorevole nei confronti della
petizione.
Leggera sottolineatura polemica da parte del consigliere di
Rifondazione Comunista il quale lamenta di aver presentato lui stesso nel mese
di novembre un OdG sull’argomento che non si è
ritenuto però di dover trattare.
Gaudio esprime comunque l’auspicio che l’aula a stragrande
maggioranza voti la proposta sottolineando come “il
tema della privatizzazione dell’acqua è uno dei temi fondanti della politica.
La cultura privatizzatrice del Governo vuole togliere
a cittadini e ai Comuni la sovranità sull’acqua,
considerandola come fattore di business per i privati. Bisogna opporsi al
progetto perché l’acqua non può diventare bene privato di qualcuno. Ne deriverebbe anche una crescita delle tariffe, come già avvenuto
in quei Comuni che hanno scelto la strada della privatizzazione”.
Il consigliere del PD Lanzone
definisce il tema di grande interesse sociale evidenziando che si tratta di un
argomento che non può dividere”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Vittorio
Cavalcanti (Autonomia e Diritti) che nella dichiarazione di voto ringrazia
i 500 cittadini che con la petizione hanno portato alla discussione del
Consiglio Comunale un tema importante come la gestione dell’acqua. Sottolinea che l’assenza del centrodestra dal dibattito è
segno di un disagio ad esprimersi su un tema rispetto al quale si ha una
visione mercantile.
Giuseppe Mazzuca (PD) esprime condivisione per i modi della petizione e
convinzione che l’acqua debba rimanere un bene pubblico contrariamente a quanto
vuole fare il Governo Berlusconi.
La petizione trova l’approvazione unanime dei presenti.
Il Consiglio viene dunque sospeso, su proposta del
consigliere Ciacco, per una Conferenza dei Capigruppo
che regolamenti il prosieguo dei lavori.
Al rientro in aula il consigliere Eugenio De Rango chiede
il rinvio per l’assenza del Sindaco impedito a
partecipare da un problema di salute.
Contrario l’UDC che,
per voce del consigliere Sergio Nucci, evidenzia come la richiesta giunga
tardiva e sia dunque inaccettabile, visto che l’assenza
del Sindaco ha comunque consentito ai lavori di cominciare e di votare uno dei
punti all’Ordine del Giorno, mentre garbo istituzionale avrebbe voluto che si
rinviasse in apertura.
La richiesta viene comunque
accolta favorevolmente ed il Consiglio è rinviato a data da destinarsi.