17 LUGLIO 2007

 

Consiglio Comunale

 

IL DIBATTITO

Il consigliere Vincenzo Adamo (GA-Rnp) ad inizio seduta chiede che il “deficit istituzionale” costituito dalla mancanza del Presidente eletto venga colmato in tempi rapidi per dare pienezza di democrazia alla stessa assemblea. Chiede anche, sull’argomento, una informativa del Sindaco in Consiglio comunale. Propone di discutere prima di ogni cosa delle dimissioni del Presidente Sammarco, delle sue motivazioni e della elezione del nuovo Presidente, nell’interesse delle istituzioni.

 

Fabrizio Falvo (An) parla a favore della proposta. “Le dimissioni di Franco Sammarco sono state motivate dall’immobilismo di questa Giunta. E’ dunque molto importante discuterle in Consiglio. Sarebbe gravissimo che in altre stanze si consumino progetti di rinvio nell’affrontare la questione.

 

Damiano Covelli (Pd) parla contro. “La minoranza tenta di strumentalizzare vicende politiche, che pure ci sono. Ma la discussione sulle questioni poste dal Presidente Sammarco vanno affrontate in maniera coerente. Sono questioni che meritano una attenta riflessione e non una discussione improvvisata. La maggioranza consiliare ha il dovere di interrogarsi e discutere nel merito perché si possano affrontare le questioni politiche non in maniera confusa. In passato si è andati avanti per anni senza Presidente eletto.

La votazione dà 16 voti favorevoli alla mozione, 18 contrari, 2 astensioni.

 

Vittorio Cavalcanti (GA-Rnp) rileva che per la maggioranza “discutere nel Consiglio comunale del fatto politico di cui parla tutta la città,sarebbe indice di confusione e significherebbe strumentalizzare fatti politici’. Non ho mai visto che un’assemblea che perde il suo Presidente e non ne viene ufficialmente informata. E’ la dimostrazione che questo Consiglio non è destinatario neanche di informazioni indispensabili. Chiedo ufficialmente come mai il Presidente Sammarco è seduto fra i consiglieri e non alla Presidenza. Se è dimissionario, se ne dia notizia ufficiale e si legga la sua lettera di dimissioni.

Il Presidente facente funzioni Francesco Incarnato rileva che la votazione appena conclusa era incentrata sulla opportunità di discutere subito delle dimissioni, che quindi implicitamente sono state rese note. L’argomento verrà affrontato alla prossima seduta, la cui data sarà stabilita oggi stesso in conferenza dei capigruppo.

 

Franco Sammarco (Ds):

“Mi guardo bene dall’interloquire sulla questione sollevata e decisa dal Consiglio, per rispetto delle regole che impone che la volontà espressa dall’assemblea diventi percorso di ogni nostra iniziativa.

Ho chiesto la parola per significare all’intera assemblea che non avendo aderito al gruppo Pd, rimane il gruppo Ds rappresentato dal sottoscritto, unico consigliere e quindi inevitabilmente capogruppo. Sulla questione avevamo chiesto un parere dell’Anci che è inequivocabile: il fatto che gli altri consiglieri siano confluiti nel Pd, non determina la soppressione del gruppo dei Ds, di cui sono consigliere eletto ed oggi unico rappresentante”.

 

Saverio Greco (GA-Rnp):

“Proprio perché l’assemblea ha deciso di non affrontare oggi la questione, è indispensabile un’informativa ufficiale sulle dimissioni di Sammarco con lettura delle motivazioni”.

Incarnato: “Stabiliremo tutto in conferenza dei capigruppo”.

Domenico Frammartino (Pd): “Non si faccia entrare dalla finestra ciò che non è entrato dalla porta, permettendo digressioni del dibattito all’ordine del giorno su altri argomenti.”

 

Sergio Nucci (GA-Rnp): “Nessuno può dire al Presidente come comportarsi.”

 

Francesco Gaudio (Rif. Com.): “Quanto sta accadendo è scandaloso, la maggioranza puzza di cadaverico politico, l’atteggiamento censorio del capogruppo Pd è ai limiti della legittimità politica.”

 

Massimo Bozzo (Udc): “Venga indetta subito la conferenza dei capigruppo”.

Si passa, quindi al punto relativo alla Verifica situazione Vallecrati e piano raccolta e smaltimento dei rifiuti

 

Saverio Greco illustra la mozione, presentata da Rif. Com. e GA Rosa nel pugno, che ha ad oggetto la gestione dei rifiuti in città.

“Abbiamo già detto quanto sia stato inutile aggravare il peso dei costi senza ottenere rilevanti novità. Vogliamo impegnare il Consiglio comunale ad esprimere un atto di indirizzo che veramente cambi l’impostazione della gestione dei rifiuti nella nostra città. Si deve riflettere sulla compatibilità del consumo civile e su come riutilizzare i rifiuti. Discutere solo di CdA e Presidente del Vallecrati è riduttivo. Sui rifiuti si rifletta per riorganizzare l’intera filiera, dal cittadino fino alla destinazione finale. Mancando differenziata e logica del compostaggio, i rifiuti finiscono tutti in  discarica con grave pregiudizio per l’ambiente. Sollecitiamo l’Amministrazione a porsi la problematica dei rifiuti in maniera strutturale”.

 

Sindaco Salvatore Perugini:

“L’argomento della mozione è uno di quelli che interessano molto i cittadini. Su di esso, in linea con un punto programmatico, si sta lavorando, pur tra mille difficoltà, per individuare un cammino che in un contesto complessivamente difficile del Paese, aiuti la città a trovare le migliori soluzioni.

Non c’è consapevolezza piena su come funzioni il sistema. Bisogna fare ordine, che presuppone alcune considerazioni di contesto.

C’è una filiera della raccolta, smaltimento, depurazione acque, raccolta differenziata. Da noi c’è poi una particolarità, lo spazzamento della città.

C’è una filiera istituzionale: Commissario per l’emergenza ambientale, organizzazione consortile, società mista Vallecrati Spa che gestisce concretamente il servizio. La filiera istituzionale è importante e va salvaguardata. Il prodotto finale complessivo è però allo stato insoddisfacente, pur se registro che qualche passo in avanti rispetto alla situazione di un anno fa. Si è fatto ancora però troppo poco.

La filiera consortile deve produrre una forte accelerazione. Come? Attraverso quali strumenti? E’ giusto che vi informi su quali passi ed iniziative sono stati avviati per raggiungere il risultato.

Abbiamo trovato una situazione di forte sofferenza nei rapporti tra Comune e Consorzio, per alcuni versi giustificata, per altri ingiusta.

Abbiamo contrastato l’idea che la filiera consortile non funzionasse solo per responsabilità delle vecchie Amministrazioni. Il malfunzionamento del sistema non può avere causa solo nel Comune di Cosenza. C’erano e c’è un contenzioso in atto che riguarda gli anni fino al 2004 e che sarà risolto attraverso le strade opportune. Ma c’era soprattutto la necessità di reagire e chiedere il rispetto degli impegni in quanto si eliminano punti di contestazione che potevano riguardare anche gli atteggiamenti dell’Amministrazione comunale. In questa logica abbiamo tentato di correggere alcune questioni nel rapporto tra Comune, Consorzio e Società. Mi riferisco all’atto di indirizzo votato dal Consiglio nel 2006 e rispetto al quale abbiamo poi proceduto alla rinegoziazione delle condizioni contrattuali, all’adeguamento dei nostri obblighi per garantire la necessaria risorsa alla Società che compensasse la decisione del Commissario di Governo di chiudere le discariche vivine e trasferire tutto a Crotone. Quindi, abbiamo ritenuto, adeguandoci al comportamento degli altri Comuni,  di riconoscere al Consorzio, da una certa data e fermo il contenzioso per il passato su cui deciderà la magistratura civile, la questione dei maggiori oneri per i costi di trasporto.

E’ stato dato un input politico forte agli uffici, abbiamo operato per diminuire la conflittualità e migliorare i servizi.

La conflittualità esasperata registrata nei primi mesi si è attenuata o anche eliminata e alla garanzia, attraverso le risorse finanziarie, di far fronte alle richieste delle maestranze ha corrisposto un miglioramento dei servizi. Che però attiene alla quotidianità delle cose, non alla prospettiva, per la quale invece si registrano ancora tante carenze.

In questo percorso è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Consorzio, le organizzazioni sindacali, il Comune. Dobbiamo ora continuare a guardare al servizio, mettendo alcune condizioni.

Gli ultimi dati sulla differenziata, che Vallecrati dovrebbe fare da sempre, danno la città di Cosenza al 20% ,che non è percentuale ottima, ma neanche da trascurare. Presto concluderemo un rapporto con il CONAI per incentivare la differenziata. Abbiamo un finanziamento della Regione che sfrutteremo quando avremo chiaro che le idee che proponiamo all’interno della filiera consortile potranno avere un riscontro.

La vita passata del Consorzio e della Società è stata gravemente inficiata da incapacità di gestione e dall’assenza istituzionale di tanti Comuni, a partire da quello di Cosenza.

Se riteniamo che il servizio sia importante, per esso dobbiamo spenderci. Non è più la distribuzione di incarichi l’interesse di questa Amministrazione.

Nel protocollo d’intesa si parla di riorganizzazione del Consorzio, della Società, dal punto di vista del management e della organizzazione del lavoro.

Su quella traccia di lavoro mi sono impegnato sostenendo una tesi che è nota, che la ristrutturazione degli organi consortili, senza personalismi di sorta, ma partendo da un giudizio negativo condiviso, dovesse trovare nuova autorevolezza. Ho proposto che il Consorzio fosse presieduto da un Sindaco dell’area urbana disponibile a farlo, che il CdA fosse formato dai Sindaci che direttamente scendono in campo e direttamente si interessano di indirizzo e controllo della gestione del Consorzio.

Quel che potevo fare da solo l’ho fatto: per la prima volta nella storia del Consorzio, il Sindaco di Cosenza siede nel Cda, senza delegare nessuno, per marcare un segnale politico positivo, per farsi carico di un impegno diretto che serva a incanalare le questioni nelle giuste direzioni.

All’interno del Consorzio ci sono 41 sindaci e si procede con le regole della democrazia, che non possiamo vituperare anche quando riteniamo che siano mal utilizzate. C’è stata condivisione unanime al percorso da me individuato, ma poi abbiamo registrato un risultato che andava in altra direzione. Abbiamo preso atto del dato e dobbiamo andare avanti.

Il Consorzio ha una improprietà da correggere, elegge nella sua assemblea il Presidente, ha due consiglieri di diritto (sindaci di Cosenza e Rende), il resto viene nominato dal Presidente. E’ una regola antidemocratica che va corretta. Il Presidente eletto ha quindi nominato il suo Cda. Questo organismo nel giro di un mese si è già riunito diverse volte e ho potuto riscontare un comune sentire verso gli obiettivi che noi perseguiamo.

Ci sono due questioni: una riguarda l’attività tipica consortile; l’altra è come si muove il Consorzio nei riguardi della società di gestione.

Il Comune di Cosenza vuole due cose principalmente:

1) Il Consorzio deve riprendere con energia una interlocuzione con gli Uffici del Commissario e con la Regione Calabria per definire un Piano degli impianti sui quali poco o nulla si è fatto mentre noi continuiamo a trasportare i rifiuti a Crotone. Il Piano dei rifiuti è regionale, è commissariato da circa dodici anni, e per molti anni non è stata pensata una soluzione che realmente aiutasse il percorso della raccolta differenziata e dello smaltimento.

 2) Problema Vallecrati Spa. Ha due soci, quello di maggioranza è il Consorzio pubblico; quello di minoranza, fatto da imprenditori,  rappresentati da un unico soggetto. Fin qui le cose non sono andate bene e la maggiore responsabilità ce l’ha la parte pubblica, che esprime la maggioranza del Consiglio d’Amministrazione e cui compete la funzione di indirizzo e di controllo che è fondamentale. La parte pubblica deve  lavorare perché si privilegi il Piano degli investimenti. E’ troppo facile fare l’imprenditore su esclusiva commessa pubblica se manca totalmente il rischio d’impresa. Da mesi attendiamo che vengano sostituiti i cassonetti.

Come si compone il Cda della Vallecrati? Per anni si è proceduto con una logica che va interrotta.

Ho chiesto allora alcune cose: poiché il Consorzio ha il 51%, si determini un’immediata riduzione dei componenti il CdA di Vallecrati, che devono essere non superiori a 5 di cui tre di parte pubblica; si fissino dei criteri, come una incompatibilità con chi ricopre altre cariche pubbliche; la nomina sia deliberata dal Cda con una prospettiva nuova, attraverso un avviso pubblico o una manifestazione d’interesse che permetta di acquisire curricula validi; la parte pubblica interloquisca con quella privata per ottenere il soddisfacimento del proprio indirizzo; il Consorzio nella sua nuova organizzazione riveda nell’immediatezza il Piano industriale e il Piano finanziario della Società.

Il Consorzio -dunque- fissi gli obiettivi in tempi brevi. Si devono apportare alcuni correttivi necessari. Il Consiglio comunale e l’Amministrazione cosentina adotteranno decisioni che andranno nella direzione sperata e voluta, anche perché sappiamo che per rimettere i conti in equilibrio ai cittadini è stato chiesto un grande sacrificio.

 

Sergio Bartoletti (Gruppo misto):

“Si è proceduto ad un raddoppio della tassa per i rifiuti a fronte –per come ci riferisce il Sindaco- di un servizio ampiamente insoddisfacente, con la raccolta differenziata inesistente e quindi in crisi. Il futuro è nella differenziata, tutto il contrario di quanto avviene oggi a Cosenza.

La città è una costellazione di micro-discariche nauseabonde.

Il Sindaco dice di aver fatto alcuni passi, ma sono molto modesti. Nessun fatto nuovo rispetto al passato.

Lo smaltimento dei rifiuti in Calabria è solo oggetto di inchieste giudiziarie. Quindi, non si può andare avanti senza affrontare alle radici le ragioni vere che impediscono i passi giusti. Oggi era l’occasione per parlare di ciò che ci ha frenato davvero. Se vogliamo cominciare, facciamolo parlando delle dimissioni del Presidente Sammarco”.

 

Massimo Bozzo (udc):

“Sono state dette cose importanti. La prima da Saverio Greco che ha presentato la mozione come appartenente alla ‘minoranza di centrosinistra’. In effetti, la questione rifiuti è tutta del centrosinistra, anche quello oggi di minoranza che ieri è stato maggioranza. L’80% dei Comuni del Consorzio, inoltre, è di centrosinistra.

L’altra l’ha detta il Sindaco che rileva come il prodotto finale della filiera sia al momento insoddisfacente. E’ davvero così, siamo sommersi dai rifiuti, non c’è capacità di raccolta differenziata, non esistono centri di stoccaggio per rifiuti particolari e quindi permettere alla gente di essere più civile”.

 

Vincenzo Adamo (GA-Rnp):

“Auguri a Giacomo Mancini per il prestigioso incarico nell’ambito della Costituente socialista.

L’unica battaglia del Sindaco di cui ho sentito è quella per il Presidente del Consorzio. Il Sindaco dimentica che suoi membri di maggioranza sono stati e sono direttamente coinvolti nella gestione del Vallecrati.

La gente vuole un reale miglioramento del servizio cominciando con la raccolta differenziata e tariffe più basse. Su queste cose il Sindaco deve fare battaglie”.

 

Roberto Bartolomeo (Aut. Per Mastella)

“Purtroppo il servizio è inefficiente e alla Presidenza del Consorzio siede la stessa persona da tredici anni. In città specialmente in questo periodo estivo sono carenti gli operatori ecologici. L’organico è ridotto all’osso. Come mai chi è andato giustamente in ferie non è stato sostituito?

Perché l’Amministrazione non solleva questi problemi, pur dopo aver sborsato diversi milioni?

E’ vergognoso che nei quartieri non si pulisca.  In questi giorni di Invasioni, la Villa vecchia è piena di rifiuti. La zona di piazza Amendola viene ripulita dopo giorni dal mercatino ambulante del venerdì.

La maggior parte dei coordinatori che operano nei Comuni del Consorzio proviene dal Comune di Cosenza. Erano operatori ecologici, ma svolgono la loro attività altrove e non sono stati sostituiti.

Io non sono un oppositore, ma voglio dare un contributo a questa città.

Chiedo al Sindaco: dimostriamo ancora fiducia al Consorzio ma se i risultati non arrivano entro fine anno, il Comune se ne esca fuori oppure il Presidente faccia le valigie”.

 

Francesco Gaudio (Rif. Com.)

“La mozione presentata non voleva essere una fotografia sullo stato dell’arte, ma anche uno spunto di riflessioni, dibattiti e proposizioni. Invece nella lunga relazione del Sindaco abbiamo sentito di passi in avanti senza specificare quali.

Se sono realmente figure importanti, cosa fanno le rappresentanze politiche nei CdA? Ancora una volta parliamo di cose serie, come se non fossero rilevanti. Poi ci stupiamo se su questi temi partono le grandi inchieste. Ma non è la magistratura a dover fare da supplente alla politica. E’ la politica che deve riappropriarsi del suo ruolo, indirizzando le cose nelle giuste direzioni. E’ questo lo scopo della mozione che si interroga sul ruolo delle rappresentanze politiche e della parte privata all’interno della Società mista.

Dobbiamo cominciare a pensare a forme alternative di smaltimento, a consumi sostenibili, nuove forme di raccolta e smaltimento, riduzione di rifiuti urbana, vera raccolta differenziata, destinazione di quote sempre più alte al riutilizzo e al riciclo”.

 

Fabrizio Falvo (An):

“Condivido in buona parte la mozione. Ci sono aspetti da approfondire. E i contributi venuti dal dibattito vanno tenuti presenti dall’Amministrazione.

Per esempio, il fatto, segnalato dal consigliere Bartolomeo, che in alcune parti della città la pulizia e la raccolta dei rifiuti non avviene come dovrebbe.

Al cittadino non interessano i rapporti tra Consorzio, Società e Comune. Al cittadino interessano i risultati.

Giusto parlare anche di tante incompatibilità che esistono negli incarichi. Il chiarimento proposto dal Sindaco è condivisibile ma dalle enunciazioni si deve passare ai fatti.

Ma ancora questo non è sufficiente a chiarire la reale portata della situazione allarmante dei rifiuti e che potrebbe sfociare in cose più serie. Occorrono interventi risolutivi. Il discorso sulle società miste va chiarito: continuiamo a stare nella Vallecrati solo se la Soicietà dà garanzie vere, altrimenti il Comune trovi altre soluzioni. Abbiamo anche bisogno di un luogo sul territorio per lo smaltimento e la trasformazione dei rifiuti”.

 

Francesco Rovito (Verdi):

“Si sta confondendo la situazione rifiuti e quella Vallecrati. Il problema dei rifiuti affligge tutta la regione.

Il 23 luglio ci sono le nomine del Cda di Vallecrati. Invito il Sindaco di cercare di essere lui il Presidente della Vallecrati Spa per capire cosa succede nella società mista, nella gestione, nel meccanismo dei rifiuti.

Le società miste stanno attraversando un periodo nero.

Per la raccolta differenziata, già si poteva cominciare a fare qualcosa in virtù del nuovo accordo con la Regione.

I cassonetti degli rsu devono sparire se vogliamo davvero fare un discorso di raccolta differenziata. Anzicchè più cassonetti facciamo aumentare i contenitori e i sacchetti per la differenziata. Per portare i rifiuti da riciclare a Rossano ci sarebbe già un considerevole risparmio rispetto al conferimento indifferenziato a Crotone.

A Rende esiste una discarica vicino S. Agostino, chiusa tempo addietro per problemi di frana. Sia il Commissario per l’emergenza che l’Assessorato regionale sono propensi alla riapertura di qualche discarica. Facciamoci anche noi promotori di questo per cercare di abbattere i costi.

Infine, cerchiamo di fare un piano estivo pretendendo più spazzatrici meccaniche in modo che a settembre si possa ritrovare una città pulita. Manca qualcosa di tecnico, impostiamo noi i programmi e diciamo noi ai gestori cosa devono fare”.

 

Carlo Salatino (Pd):

“Chiedo che la mozione sia ritirata poiché la relazione del Sindaco ha affrontato l’argomento in tutti gli aspetti, ha mosso alcune critiche al sistema consortile  e posto alcune valutazioni su come sia oggettivamente difficile intervenire se prima non si modifica la struttura del sistema consortile.

Il tentativo di questa Amministrazione è molto importante. C’è un’anomalia che ha portato a uno storico conflitto istituzionale tra le necessità dei tanti piccoli Comuni rispetto a quelli dei pochi grandi Comuni. Non è più possibile la logica di un voto a testa, indiscriminatamente.

La mozione è piena di buoni propositi tanto da sfiorare la banalità. L’atteggiamento di critica al Sindaco non porta da nessuna parte.

Le mie dimissioni dal Vallecrati furono un atto dovuto, motivate dal fatto che la gestione continuava come sempre”.

Voto: 3 astenuti, contrari 14, 7 sì

 

Pietro Filippo (Udeur) chiede il rinvio del punto relativo alla istituì<ione ddel Garante dell’infanzia, su richiesta  dell’ assessore La Valle,  fuori sede. Accettato all’unanimità.

 

Si passa alle Interrogazioni

 

Che fine ha fatto la Statuina dell’opera San Giorgio e il Drago? Chiede Sergio Nucci, che rileva l’irritualità della risposta a suo tempo data a mezzo stampa, secondo cui la statuina si trovava alla Sovrintendenza.  Ma –richiesta dal consigliere- la Sovrintendenza ha risposto ufficialmente che la statuina non è mai stata in suo possesso.

 

Risponde l’assessore alla Cultura Giancarlo Morrone: La statuina è stata affidata al prof. Bruno Tavani, docente dell’Accademia delle Belle arti e dipendente del Ministero della ricerca scientifica. Poi è stata riconsegnata al dr. Enzo Bilotti, che attualmente la custodisce a casa sua.

Purtroppo non essendo riuscito il prof. Tavani a renderla più sicura, la statua sarà riconsegnata all’Amministrazione comunale perché la riposizioni in luogo sicuro. Al posto dell’originale sulla statua di corso Mazzini verrà messa una copia.

 

Replica Nucci: il prof. Tavani non è dipendente Sovrintendenza, vorremo capire come mai abbiamo, senza atti formali, fatto fare questo giro delle sette chiese alla statuina.

….

Fabrizio Falvo: interrogazione segnalata dai cittadini di via Alfonso Salfi. Fogna a cielo aperto, una delle segnalazioni fatte. Chiede se l’Amministrazione è intervenuta.

Risponde assessore all’Ambiente e Manutenzioni D’Alessandro: l’intervento è stato eseguito.

Falvo: dettaglierò alla giunta le segnalazioni analoghe. Ci vorrebbe un minimo di attenzione delle strutture tecniche e della giunta.

D’Alessandro: molte delle segnalazioni sono in via di sistemazione.

Consiglieri Nucci, Adamo, Cavalcanti e Vizza. Illustra Nucci: problemi di contrada Guarassano. Quali iniziative intende adottare per garantire il decoro e in quali tempi. Chi vive a Guarassano sa che sono problemi che si trascinano da anni ma che necessitano di un serio programma di interventi.

Risponde D’Alessandro: spero di non deluderla dicendole che l’intervento è stato eseguito con grande soddisfazione dei cittadini.

Falvo: presenza nei parcheggi cittadini di automobili abbandonate. Individuazione degli automezzi abbandonati e alla loro rimozione.

Risponde Assessore ai Trasporti Conforti: un agente è costantemente addetto a questa procedura. Il problema è un po’ più generale. Ci sono appositi demolitori, invece si utilizza il mezzo dell’abbandono. La polizia ha fatto e sta continuando un censimento. Nel 2006 sono state rimossi 156 veicoli e nel 2007 sono state rimosse già 41 autovetture.

Partiremo dal 30 luglio per intensificare questa campagna. Partirà da via Tommaso Arnone, viale della Repubblica. Saranno istituiti degli appositi numeri telefonici. Informeremo i cittadini sui tipi di procedura previsti.

Con il nuovo sistema non ci saranno più zone franche dove poter abbandonare i veicoli.

Falvo replica: è vero, non è facile l’individuazione, ma basterebbe verificare da quanto tempo è scaduto il contrassegno assicurativo.

Altra interrogazione di Falvo: contravvenzioni da parte della polizia provinciale. Sollecitazioni da parte dei cittadini per fugare anche il sospetto di fare cassa con le multe. C’è stata una delega in tal senso alla polizia provinciale? C’è bisogno di nuovi parcheggi. Se ciò non è possibile si chiudano alcune strade per evitare l’impercorribilità del centro cittadino.

Risponde assessore agli Affari legali De Rose: l’intensificazione delle multe è stata una conseguenza dell’attuazione del protocollo “Cosenza sicura”. Ciò giocoforza crea un maggiore accertamento delle infrazione. Il Comune non ha fatto alcuna delega alla polizia provinciale. Non c’è bisogno di alcuna delega.

Replica Falvo: la sua risposta stizzita mi fa capire che i cittadini hanno colto nel segno e quel protocollo è stato osservato in maniera non rigorosa. Di ben altro controllo di sicurezza e legalità hanno bisogno i cittadini della nostra città. Credo che i cittadini abbiano ragione. Il controllo è necessario, ma i cittadini non debbono essere vessati. C’è stata una interpretazione estensiva di questo protocollo. La polizia municipale e gli ausiliari del traffico possono benissimo comminare da soli le sanzioni per le infrazioni al codice della strada.

Interrogazione Nucci: manifestazione sindacale di protesta Polizia di Stato.

Lamentano carenze di organico. Alcuni operatori della polizia di stato hanno inscenato una protesta per le insufficienze di organico. La sera sono in giro solo due volanti. Controllo del territorio affidato solo a sei persone.

La polizia urbana non opera dopo le ore 20,00.

Vaglio Lise: malcapitato malmenato. Cosa può fare il Sindaco per risolvere questo problema.

 

Risponde il Sindaco: A lei sfugge un dato. Cosenza è una delle città più sicure. Le sfugge inoltre dell’incontro settimanale che il Comune, innovando, tiene con gli organi delle Prefettura, Carabinieri, Questura e corpo della polizia municipale. Le sfugge anche il protocollo sottoscritto alla presenza del viceministro Minniti per una migliore concertazione a garanzia della sicurezza sul territorio.

Le garantisco che quotidianamente, indipendentemente dalle proteste legittime, il tema della sicurezza non solo è all’attenzione, ma è in piedi un osservatorio ad hoc che  si riunisce settimanalmente.

….

Altra interrogazione Nucci: agitazione polizia municipale. Regolamento polizia municipale. Viene meno il controllo del territorio nelle ore serali e notturne. Sapere se e quali misure intende adottare per la vivibilità della città e se intende adottare un nuovo regolamento della polizia municipale. Dopo le 20 in questa città molti si appropriano degli spazi comuni.

Questa città ha bisogno di regole che vanno rispettate.

 

Perugini: concordo con alcune osservazioni di Nucci. Condivido l’idea che vada rifatto il regolamento della polizia municipale (risale ai primi anni novanta). Noi abbiamo un corpo di vigili numericamente adeguato alle necessità, ma c’è bisogno di una fonte regolamentare più adeguata ai tempi.

C’è l’impegno dell’Amministrazione per approvarlo quanto prima per mettere a disposizione della polizia municipale uno strumento più adeguato e moderno.

 

Replica Nucci: ogni 6 mesi dovremmo verificare se ciò che abbiamo promesso è stato mantenuto. Se rispettassimo queste scadenze ci daremmo di più una mossa.

…………………

Segue l’Informativa del Presidente della Commissione Controllo e Granzia Massimo Bozzo sul primo semestre di attività svolta.

 

Massimo Bozzo legge la relazione nella quale si evidenzia il positivo risultato della revisione e miglioramento del Regolamento comunale; si sottolineano i problemi di carenza di personale e mezzi da adibire alle sole commissioni; si censura il comportamento di un singolo dirigente non collaborativo verso richieste di documentazioni.

………………

Si passa all’Ordine del giorno sulla costituzione della nuova Società calcistica cosentina, presentato dalla GA con la Rosa nel pugno.

 

Nucci illustra l’o.d.g.: “Devo ripercorrere un po’ la storia della società calcistica. E’ un fatto che nell’estate del 2003, dopo i tumulti sportivi, sparisce dal calcio il Cs 1914.

Noi non sappiamo ancora oggi perché ci fu questa fretta di liquidare quell’esperienza che aveva visto il Cosenza per lunghi anni militare nel calcio professionistico.

Vorremmo che tutte queste notizie venissero comunicate alla nostra comunità. La richiesta di informativa nasce dall’esigenza di conoscere anche ciò che è avvenuto negli ultimi mesi sulla nascita della nuova società Cs-Rende”.

 

Interviene il Sindaco: La posizione del Sindaco di Cosenza è chiara da sempre e non da questo momento. Un’Amministrazione locale non può interferire nelle vicende di chi deve gestire lo spettacolo sportivo (la società) ma deve limitarsi a sostenere l’attività ove meriti di essere sostenuta e la concessione degli impianti sportivi.

La società sportiva titolare del titolo sportivo non ha chiesto di essere iscritta al campionato. Se non avessimo svolto un’attività di tipo istituzionale, non essendoci più la società, non ci sarebbe stato spettacolo sportivo con grave danno per le tradizioni della città. C’è però l’altro dato. Quest’anno il San Vito ospiterà sicuramente un campionato di serie D, altro è da vedere, non è facile. Abbiamo convocato i titolari delle partecipazioni azionarie del Cosenza calcio. Il dato che non si poteva sopportare era lo scempio cui abbiamo assistito della gestione della Società negli ultimi cinque mesi. Ho detto che ove la Società non si fosse presentata con un progetto gestionale e calcistico da far capire alla città che la concessione dell’impianto non sarebbe avvenuta.

Da quella pubblica dichiarazione la Società AS Cosenza non ha mai più chiesto di avere incontri col Sindaco.

Nelle more l’Amministrazione non si è preoccupata di costituire una nuova Società perché non è nei suoi compiti. Poi ho ricevuto delle persone, imprenditori cosentini e della provincia che hanno manifestato l’intenzione di spostare il titolo sportivo a Cosenza. A noi hanno chiesto la disponibilità dello stadio. Credo nell’area urbana e nella squadra unica. Credo che sia una prospettiva giusta. Se ci incontriamo per la metropolitana possiamo anche incontrarci sul calcio. Da Sindaco ho, fra le tante, una responsabilità: avviare un percorso istituzionalmente corretto per rilanciare il calcio a Cs. Ho registrato la disponibilità di un gruppo imprenditoriale di fare calcio e di farlo al San Vito, partendo dai colori sociali irrinunciabili per gli appassionati. E ho dato la mia disponibilità.

Alla fine è nato un progetto che è della società e che piano piano si va materializzando in maniera corposa, perché la Scietà ha dato le necessarie garanzie alla Lega e alla Fderazione ed ha fatto un’altra operazione intelligente di rilevare il vecchio marchio del Cs 1914. La Scietà ha attrezzato una compagine tecnico-agonistica sulla carta significativa. Sarà presentata alla città dopodomani mattina nel Slone di rappresentanza.

La prospettiva, per quel che riesco a cogliere, è molto apprezzata dalla tifoseria che vede in questo percorso una concreta possibilità di riappassionarsi allo spettacolo domenicale in uno dei migliori stadi da Napoli in giù, abbellito dai lavori di rifacimento della pista di atletica.

Questa è ’attività che il Sindaco ha ritenuto di svolgere senza confondere le vicende istituzionali da quelle societarie.

Credo ancora che il percorso che si è avviato possa avere ulteriori collaborazioni istituzionali. Lo sport deve essere un valore unificante.

Ho sentito il grido di una solidarietà diffusa per la ricostruzione di questo segmento importante della città.

L’Amministrazione si deve stringere attorno per sostenere la ripresa di un’attività importante per la nostra città..

Spero che questo lavoro possa essere ripagato da importanti risultati, ricreando un clima, una passione”.

 

Saverio Greco: Censura la “profonda pregiudiziale antisocialista espressa dal Sindaco in una infelice intervista rilasciata ad un giornale nazionale.

Intervengo perché nella relazione del Sindaco sul Cosenza calcio intravedo l’esatta fisionomia dell’azione di governo di Palazzo dei Bruzi.

Lei ha chiarito che torna l’attività agonistica in città, torna il lupo e, in fondo, questa Amministrazione non ha fatto nulla perché ciò si verificasse per le ragioni istituzionali che ha spiegato e rispetto alle quali non mi trova dissenziente.

Per concedere il San Vito il Sindaco ha posto due condizioni: il nome e i colori sociali.

Lei ha sempre professato di lavorare per l’area urbana. Le chiedo perché Lei invece di porre la condizione sul nome non ha chiesto che si chiamasse Area Urbana cosentina ed anche sui colori sociali perché non ha posto la condizione che i colori sociali comprendessero anche quelli del Rende.

L’Amministrazione dice di voler fare una cosa, ma poi ne fa un’altra.

A Cosenza discutiamo di calcio e non ci poniamo il problema che i cosentini non mostrano più la partecipazione sportiva. Quel che è mancato nel calcio, è successo anche nel nuoto. Una volta che noi riconosciamo i valori economici dello sport  dobbiamo valorizzare anche gli interessi civili.

Non è un caso che a questa Amministrazione manca l’ambizione, né sollecita quella dei cittadini. Questo traspare anche dalla relazione del Sindaco sul Cosenza calcio.”

 

Vincenzo Adamo: “Il Sindaco ha preso le distanze dalla confusione tra politica e calcio che nella nostra città in un passato recente ha prodotto quel fenomeno della disaffezione nei confronti persino della squadra di calcio.

Il Sindaco ha fatto bene a dire non sono come i miei predecessori, ad occuparsi in maniera invasiva della squadra di calcio. Ha compiuto una valutazione che condivido.  Il dato positivo della sua relazione è che il Comune di Cosenza non farà come hanno fatto altri, non ci saranno sfilate di politici a braccetto con gli imprenditori, ognuno svolgerà il suo ruolo. In mezzo c’è la città che anche rispetto al calcio dovrebbe mostrare entusiasmo verso quella che possiamo definire la prima creatura dell’area urbana che trova compimenti, due squadre che si uniscono. Non vedo né tifosi del Rende né tifosi del Cosenza. Il Comune potrebbe cercare di far crescere questo entusiasmo che manca, che si è affievolito negli ultimi anni perché non c’è più fiducia nelle istituzioni. Si potrebbero creare momenti di partecipazione e condivisione.

Nelle parole del Sindaco leggo un segnale chiaro che non si ripercorreranno discutibili strade del passato”.

 

Massimo Commodaro (udc):

“In questo caso sento di esprimere apprezzamento per la posizione del Sindaco. Il calcio deve unire. Plaudiamo ad una iniziativa che può dare finalmente la speranza di un futuro calcistico. E questo atteggiamento deve essere valido per ogni disciplina sportiva. Perché non istituire in futuro un fondo per lo sport per venire incontro a società in difficoltà?

Il Cosenza Calcio è sentito come patrimonio dell’intera provincia.

Chiedo al Sindaco che la determinazione dimostrata in questa circostanza la metta anche in altri settori che riguardano l’area urbana”.