18 SETTEMBRE 2006

 

Il Consiglio comunale approva i criteri delle nomine del Sindaco

 

Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza i criteri per la nomina e designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende e istituzioni, ha ratificato la modifica della composizione di una Commissione consiliare, ha respinto la mozione della Grande Alleanza con la Rosa nel pugno e di Rifondazione comunista per la sospensione degli emolumenti ai consiglieri comunali, al sindaco e agli assessori fino all’approvazione del prossimo bilancio per destinarli a sostegno di azioni nel centro storico.

Il sindaco e gli amministratori hanno inoltre risposto ad alcune interrogazioni.

I lavori sono iniziati dopo una prima richiesta della GaRnp di emendare i verbali della seduta precedente riportando la disponibilità che aveva espresso il Gruppo a  rinunciare al rinvio della discussione sui criteri qualora il sindaco avesse avuto bisogno fare nomine.

La richiesta è stata respinta a maggioranza in quanto a suo tempo formulata in Conferenza dei capigruppo e non già in Consiglio.

Quindi, il Presidente Sammarco, ha dato comunicazione della  elezione dei Presidenti e Vice Presidenti della maggior parte delle Commissioni consiliari, ma anche della comunicazione di Vittorio Cavalcanti di rifiutare una elezione a Vice Presidente di minoranza, determinata però dalla maggioranza.

Il Presidente ha quindi informato di dover lasciare la riunione ed ha consegnato la guida dell’assemblea al vice Presidente Francesco Incarnato.

 

LE INTERROGAZIONI

La prima, firmata da Fabrizio Falvo, relativa alle condizioni di una famiglia costretta in una abitazione antigienica e troppo piccola per il nucleo familiare.

Ha risposto l’assessore Alessandra La Valle informando che il Comune, attraverso il servizio sociale, ha proposto alla stessa famiglia 3 alloggi nel corso degli anni passati, tutti rifiutati. Infine il Sindaco, il 7 agosto ha comunicato alla famiglia che non ci sono altre abitazioni da assegnare ma c’è la disponibilità ad effettuare lavori di ristrutturazione e bonifica dell’attuale alloggio. Ancora, si è proposto che la famiglia cerchi una casa in fitto con l’impegno che l’Amministrazione darà un contributo. “Una misura –ha specificato la La Valle- che è valida per chiunque nelle stesse condizioni.” Nessuna proposta, però, è stata finora accettata e non è possibile trovare altre soluzioni.

 

Il consigliere Falvo ha preso atto di questa disponibilità ed ha precisato di non aver voluto avanzare una richiesta strumentale, ma di voler porre all’attenzione un problema che investe molti cittadini e che maggioranza e minoranza dovranno sforzarsi di risolvere insieme.

 

Interrogazione di Marco Ambrogio (DS) su vico I S. Maria Donnici dove è nata una baraccopoli abusiva con pericolo igienico sanitario per i cittadini e specialmente per i bambini.

Ha risposto l’assessore Maria Vuono che ha illustrato le molte attività già pensate e messe in atto per valorizzare e curare il centro storico anche nelle sue periferie. Si è soffermata in particolare sul prossimo appuntamento del Trekking urbano il 1° ottobre. 

Ambrogio ha rilevato un equivoco poiché la sua interrogazione voleva limitarsi al fenomeno dell’abusivismo nel centro storico di Donnici.

Interrogazione di Sergio Nucci (GaRnp) sul mese di agosto da rendere meno problematico, istituendo un numero verde di ausilio ai cittadini e una serie di iniziative per prevenire problemi.

Ha risposto il Sindaco che, pur ormai trascorso il mese di agosto,  ha riferito di come non ci siano stati particolari problemi e necessità di interventi che non siano stati soddisfatti. Ma Perugini ha colto l’occasione per sottolineare positivamente la parte in cui Nucci fa riferimento ad un’azione concertativa tra istituzioni per affrontare i problemi estivi. “E’ giusto-ha detto- che ciascuno faccia la propria parte e che si affronti la questione ogni anno per tempo”.

 

Il Presidente Incarnato ha dato notizia delle dimissioni del consigliere Falvo da Vice Presidente della Commissione Affari generali; e della precisazione da parte del consigliere Napoli del gruppo Pdm che la capogruppo è ora Carmensita Furlano.

Quindi, si è passati alla delibera dei criteri, così come licenziata dalla Conferenza dei capigruppo il 21 luglio scorso, all’unanimità dei presenti: Presidente Sammarco, Capigruppo di Udeur, Ds, Verdi, IdV,, Margherita, Fsc, Pdm,Udc, An, Rif. Comunista.

 

 Saverio Greco ha iniziato il dibattito per chiarire che il suo Gruppo era assente non a caso.

“Le modalità con cui si arriva a questi criteri esprimono la sostanza politica del confronto che si sta consumando in città: da una parte chi promuove la politica dell’immagine e delle parole, dall’altra chi tenta di richiamare l’Amministrazione ad un atteggiamento più responsabile e fattivo.

Alla convocazione per predisporre una bozza, abbiamo risposto con un atteggiamento di prudenza. Delle nomine sono il Sindaco e la maggioranza che devono rispondere amministrativamente e politicamente difronte agli elettori. La proposta sarebbe dovuta venire dalla maggioranza.

Nelle nomine ci sono inoltre rischi di distorsioni sotto il piano dell’etica pubblica. Il rimedio non è la proposta che ci veniva avanzata. C’è un codice etico promanante dalla comunità europea. La bozza oggi prodotta è riduttiva di quelle norme. E gli ultimi fatti ci danno ragione: mentre attendevamo questo Consiglio, il Sindaco ha proceduto alle designazioni per la Fondazione Carical”.

Greco ha ribadito che la richiesta di rinvio sarebbe stata ritirata  se si fosse saputo che c’erano nomine da fare delle quali invece si apprese solo a cose fatte.

“Ci troviamo difronte ad un quadro politico neocentrista che mostra tutte le sue più negative qualità quando si deve passare dalle parole ai fatti, siamo alla consueta spartizione del potere e favore dei soliti noti”.

 

Francesco Gaudio (Rifondazione comunista):

In Conferenza dei Capigruppo abbiamo dato vita a quella proposta, con qualche difficoltà. Molti di quei punti erano proposte di Rifondazione Comunista, in particolare quelli che volevano allontanare l’impressione che fare il consigliere comunale possa essere un mestiere.

L’idea di politica che si diffonde fra i cittadini è quella di politica del malaffare, di cattivo utilizzo dei beni pubblici. Quando i cittadini perdono fiducia per l’uso distorto, familistico e clientelare della cosa pubblica siamo alla fine della politica. Credo che questa assise fondamentale per la città avrebbe dovuto parlare di questo.

Ci era stato detto che non c’erano emergenze, per cui si poteva rinviare il dibattito in Consiglio. Invece non è stato così e oggi mi accorgo che Consiglio e Conferenza dei capigruppo non sono indispensabili: mi sento offeso per quanto accaduto e mi chiedo a cosa è servito il nostro lavoro.

Uno dei criteri fondamentali da rispettare era la comunicazione delle designazioni alla Conferenza dei capigruppo. Ma neanche questo è accaduto.

A questo punto mi ritengo svincolato da tutto quel lavoro”.

 

Carlo Salatino (Margherita)

“La bozza deve aver messo in forte imbarazzo alcune componenti delle opposizioni, perché ha rotto il fronte ed oggi si cerca di riparare questa rottura. Gaudio probabilmente non voterà la proposta che ha firmato e di cui si è attribuito la paternità per alcune parti.

Forse è di questo che dovremmo renderci conto. La proposta nasce da una iniziativa quanto più possibile allargata. Chi non ha partecipato alla riunione non ha voluto farlo perché evidentemente nega la possibilità che all’interno del Consiglio ci possano essere convergenze più larghe di quelle limitate alla maggioranza.

Non ho sentito argomentazioni di merito sulla proposta. Vuol dire che la linea di comportamento è già stata definita dai capigruppo di Rosa nel Pugno e Rifondazione”.

 

Vittorio Cavalcanti  (GaRnp)

Ha iniziato con un richiamo a quanto sta accadendo a livello regionale

“Confidiamo nelle scelte coraggiose e innovative di Loiero e lo incitiamo ad andare avanti su questa strada. Ma i calabresi vedono questa crisi come il solito gioco delle parti alla fine del quale tutto resterà come prima.

Con contestualità inquietanti,alla Provincia maturano scelte per imporre alla minoranza lo stesso principio a proposito delle nomine e delle Commissioni consiliari: la maggioranza non decide solo per sé ma anche per la minoranza, come accaduto per la Presidenza della Commissione controllo e garanzia.

La discussione di oggi rischia di essere ancora più discutibile per un’ipocrisia di fondo: si vogliono scrivere regole ma prima ancora le disattende.

La GaRnp non può partecipare ad un rito che mira a creare paraventi a scelte già fatte. C’è un vizio di fondo nella definizione dei criteri, la proposta glissa sulla definizione degli indirizzi, intesi anche come obiettivi che l’Amministrazione vuole raggiungere nella società attraverso le nomine: quale la missione, quali i fini alla cui luce valutare l’operato nell’interesse dei cittadini”.

 

Fabrizio Falvo (An)

“Il Sindaco avrebbe comunque potuto tener conto dei criteri già abbozzati anche se non approvati in Consiglio, il che non ha fatto. In particolare non si è tenuto conto delle indicazioni sulle giovani professionalità, sul dovere di ascoltare le organizzazioni e di dare comunicazione delle designazioni alla Conferenza dei capigruppo.

Ha proposto infine di procedere all’approvazione di un Codice etico.

 

Carmine Vizza (GaRnp)

Si è soffermato particolarmente sui problemi di etica pubblica, esprimendo preoccupazione per il fatto che un’istituzione ritenga di doversi dare regole su argomenti che dovrebbero costituire patrimonio di ogni amministratore. Si è riferito alla Regione Calabria come “avvolta da mille misteri e costretta a dotarsi di un Codice etico e dedicargli intere sedute del Consiglio”.

“Per quanto riguarda il Comune, la premessa della bozza sui criteri contiene elementi che dovrebbero essere patrimonio interiore di ogni amministratore. I criteri devono seguire quelli emanati in sede comunitaria che ha indicato già i principi etici. E le regole non possono essere utilizzate come paravento per scelte subdole.

Una volta approvati i criteri e le regole, come conseguenza non si può continuare a mantenere posizioni e ruoli anche instaurati in precedenza, ma incompatibili con queste norme.  La Regione ha stabilito che le nomine incompatibili decadono automaticamente”.

Vizza ha chiesto che le regole siano estese anche alle prossime nomine che riguarderanno i quadri dirigenziali del Comune affinché le scelte seguano solo criteri di professionalità e competenza.

“Giudicheremo il Sindaco –ha concluso- per i risultati che le sue nomine riusciranno a ottenere”.

 

Damiano Covelli (Ds):

“La discussione odierna è speciosa e strumentale. Gli interventi di critica non hanno affrontato nel merito la proposta di delibera che il Consiglio è chiamato a votare. Questo perché nel merito hanno poco da dire coloro che stanno avversando la proposta formulata ad unanimità dei presenti.

Chi oggi è minoranza non ha inteso negli anni passati affrontare una discussione sui criteri per le nomine, evidentemente per avere libertà di decisione.

Dispiace che anche chi ha firmato, oggi si tiri indietro forse per rispondere ad una chiamata.

Abbiamo fatto un buon lavoro e ne siamo orgogliosi. La vecchia delibera era molto generica, questa è molto più accurata.

Covelli ha poi contestato che sia stata permessa la distribuzione in aula di un volantino a firma del consigliere Francesco Gaudio di forte critica all’assessore La Valle alla quale ha espresso solidarietà.

 

Vincenzo Adamo (GaRnp):

“Le nomine sono competenza del sindaco, che risponde solo a principi di etica pubblica. Non intendiamo partecipare alla composizione di pseudo-principi che comprimano la libertà del Sindaco, che deve assumersi tutta la responsabilità delle sue nomine, in modo che si possa percepire il grado di etica pubblica per la quale si caratterizza la sua Amministrazione.

La maggioranza ha cercato di mettere una camicia di forza a queste prerogative del Sindaco, sfiduciandone preventivamente le possibili scelte. Perugini faccia le sue scelte anche rimuovendo alcuni casi in contrasto con i criteri, che già esistono in alcuni enti”.

 

Michelangelo Spataro (Udeur)

“Il Sindaco meritoriamente non ha voluto fermarsi alla precedente delibera risalente al 1994. Le indicazioni per la Fondazione sono state fatte a causa del rinvio della discussione consiliare chiesto dal Gruppo GaRnp.

Finora questa Amministrazione ha rispettato tutti i suoi impegni. In questa occasione si doveva procedere speditamente perché le indicazioni che noi abbiamo dato sono, rispetto al passato, più puntuali e stringenti, in nome della eticità della politica. Auspico maggiore concretezza nella minoranza”.

 

Domenico Frammartino (GaRnp)

“C’è nella popolazione una forte richiesta di legalità di cui non possiamo non tener conto. Si parla di codice etico, ma poi si tradisce questo spirito.

Il Sindaco ben avrebbe potuto tenerne conto e guardare all’opportunità politica quando ha composto la sua Giunta, quando non ha espresso qualche considerazione nella questione della Valle Crati e soprattutto  per le nomine della Fondazione che potevano essere rimandate tranquillamente”.

 

Massimo Bozzo (Udc)

“Sono deluso: non ci sono proposte di emendamento per la bozza uscita dalla Conferenza dei capigruppo. Siamo giunti ad una fase di esasperazione nel fissare criteri e regole anche penalizzanti per qualcuno senza colpa, ma in questa città in passato evidentemente si è approfittato delle nomine designando parenti e amici. E questo spiega perché la situazione in molti enti è deludente.

Mi sarei atteso una informativa del Sindaco sulle designazioni alla Fondazione, l’ho invece appreso dalla stampa. Mi sarei aspettato anche che ai criteri si affiancassero degli indirizzi per le nomine.

Ringrazio per la elezione a Presidente della Commissione garanzia e controllo e, a differenza del Gruppo GaRnp, non mi dimetto perché questo è incarico che spetta alla minoranza e GaRnp non è minoranza visto che governa alla Provincia e alla Regione.”

Anche Bozzo ha espresso “solidarietà personale all’assessore La Valle, della quale –ha detto- conosco le doti e la sensibilità”.

 

Maria Francesca Corigliano (Margherita).

“L’esigenza di individuare criteri e indirizzi per le nomine non scaturisce certo da una voglia di controllo della maggioranza sul Sindaco, al contrario dalla consapevolezza che Sindaco e maggioranza insieme e responsabilmente si assumono la paternità di indirizzi su scelte importanti.

Sono particolarmente rilevanti tre criteri.

Il primo è quello della professionalità e competenza specifica: chi siede in un ente non rappresenta se stesso ma gli interessi della collettività che il Sindaco incarna in quel momento.

Poi, il criterio che impone di evitare nomine di persone interne al Consiglio o agli enti e aziende in cui vengono nominati: è corretto eticamente perché chi è interno spesso tende alla compiacenza. L’esterno è più libero.

Infine, il criterio di non scegliere persone che hanno già incarichi di stessa natura e di consultare gli Ordini, le associazioni e le parti sociali. E’ bene evitare cumuli di incarichi, accentramenti di potere e le consultazioni sono valide non solo per allargare la partecipazione, ma per acquisire segnalazioni importanti in ordine alla professionalità.

Ha chiesto infine al Gruppo GaRnp se è una posizione univoca quella di rifiutare i voti della maggioranza, o è solo la posizione di qualcuno.

 

Replica del Sindaco Salvatore Perugini

“Devo un pubblico ringraziamento alla maggioranza e a tutto il Consiglio. Oggi riprende il cammino della fase amministrativa della città. Gli assetti istituzionali e le procedure di avvio del lavoro sono state tempestivamente espletate: è stato eletto il Presidente del Consiglio e l’Ufficio di Presidenza,  sono state  licenziate le linee programmatiche, elette le Commissioni ed i Presidenti delle Commissioni.

Ho sentito che c’è chi lamenta climi politici difficili qui e fuori di qui: lasciamo stare quelli fuori di qui e la tentazione di paventare scenari che possono interferire. Abbiamo fiducia nelle istituzioni, nella magistratura, nei valori della Costituzione. Lasciamo che ognuno svolga il proprio compito in serenità. Alla fine ciascuno di noi trarrà le conclusioni su cosa può fare.

In questa assise usiamo termini giusti e appropriati. Più che di sponsor politici, come ha fatto qualcuno, parlerei di alleanze politiche che hanno riguardato tutti e che hanno avuto il riscontro del voto e che oggi vengono messi alla prova dei fatti: programma, azione, risultati. Queste devono essere le guide della nostra azione. Quindi un grazie a quanti hanno concorso affinchè si formalizzassero i passaggi amministrativi necessari per la vita amministrativa dei nostri territori.

Aver individuato la delega sugli Affari istituzionali e aver istituito la corrispondente Commissione consiliare va interpretato con un significato preciso: quella è la sede del Consiglio comunale dove, in interlocuzione con la Giunta e l’assessore delegato, si possa presto aprire a una fase che porti agli adeguamenti, alle modifiche e alle scritture di tutto ciò che o va adeguato o manca: Statuto da aggiornare, regolamenti datati o mancanti. Questa Commissione ha davanti a sé un lavoro importante e sollecito Conferenza dei capigruppo, Presidenza del Consiglio, Commissioni consiliari, ad avviare questa politica molto importante per la vita presente e futura del Comune. L’Anci potrà assisterci in questi compiti.

Il Sindaco ha quindi ricordato come abbia preferito, per la nomina del

Nucleo di valutazione dei dirigenti, non procedere direttamente come era prassi, ma affidarsi ad un avviso pubblico per manifestazione d’interesse.

“Non confondiamo il rispetto delle regole con le gabbie. Oggi non volevo intervenire perché era giusto rimettersi alla valutazione sovrana del Consiglio. Ho deciso di parlare non per entrare nel merito della deliberazione, ma per ringraziare quanti sulla base di una mia richiesta subito accolta dal Presidente del Consiglio, si sono incontrati e riuniti, dopo dodici anni; i capigruppo che, esercitando le loro prerogative, hanno predisposto un elaborato di indirizzi che non mi permetto neppure di giudicare e al quale non ho partecipato perché non è una competenza del Sindaco, il quale si deve attenere agli indirizzi fissati. E’ stato fatto il lavoro che andava fatto. Gli indirizzi sono significativi e trovano la mia approvazione. Ringrazio tutti, anche chi ci ha ripensato, anche se i ripensamenti di cordata sono forse poco comprensibili.

Ringrazio anche la minoranza che non ha partecipato alla elaborazione degli indirizzi, perché soprattutto l’intervento del consigliere Adamo mi ha illuminato. Il suo Gruppo firma una cambiale di fiducia esprimendo  una posizione in base alla quale proprio perché il Sindaco riceve un mandato diretto e direttamente risponde in Consiglio e all’elettorato, il controllo e l’indirizzo non è sulle cose che il primo cittadino fa, ma sui risultati che raggiunge. Anche se un conto sono gli indirizzi, altro sono i risultati. Se il Consiglio detta gli indirizzi non mette gabbie né camicie di forza, ma esercita i poteri che la legge prevede.

Sono fiducioso che le cose che dovrò fare non solo saranno rispettose degli indirizzi e delle regole che sono indispensabili in una società democratica, ma otterranno buoni risultati.

Fondazione Carical: il comunicato che ho fatto esplicitava bene il mio pensiero. Sono convinto di aver fatto una cosa giusta. Il discorso non era interferente con i criteri. C’è differenza tra indicazioni e nomine. Le nomine sono diretta emanazione del Sindaco. Le indicazioni nell’ambito di rose, no. Ho rispettato le normative vigenti e siccome non sono state fatti rilievi sulla qualità delle persone, ritengo di aver agito bene”.

 

DICHIARAZIONI DI VOTO

 

Gaudio (Rif.): “Ho partecipato attivamente ai lavori della Conferenza dei Capogruppo. Pensavo di essere riuscito a mettere una camicia di forza al Sindaco nell’operare le scelte, non per sfiducia al Sindaco ma per valorizzare il ruolo del Consiglio comunale. Le indicazioni per la Fondazione hanno smentito le mie speranze. Dunque, mi sono dichiarato svincolato. Ma volevo sentire il dibattito. Dai banchi della maggioranza non è arrivato alcun chiarimento su quanto avvenuto, solo stanche ripetizioni di pseudo difese d’ufficio. Anche cose pesanti: addirittura non c’è neppure la  libertà di diffondere un volantino.

Al Sindaco dico che l’unica che ho visto è quella che ha portato un membro dell’Udc a Presidente della Commissione garanzia.

Rivendico la mia dignità di cittadino con diritto di analisi politica anche dei fatti regionali. Voto contrario”.

 

Fabrizio Falvo (An): a nome Cdl.

“Se c’è qualcosa di anomalo in questo Consiglio, non sono le votazioni nelle Commissioni, ma  è lo scontro nella sinistra, con partiti che sono maggioranza alla Provincia e alla Regione e minoranza qui. Alcune nomine nelle Commissioni sono frutto di questa situazione.

Non revoco la mia firma sul documento, i criteri sono validi, legittimi e vanno osservati. Ma il Sindaco li ha disattesi. Inoltre non sono stati indicati gli indirizzi cui si deve attenere il Sindaco.

Oggi dovevamo votare un documento diverso. Per questo non votiamo ed usciamo dall’aula”.

 

Salvatore Dionesalvi (Margherita)

“L’Amministrazione comunale vuole fare del Comune una casa di vetro per portare Cosenza verso obiettivi sempre più alti. La Conferenza dei capigruppo ha fatto un ottimo lavoro.

Il Sindaco aveva il dovere indicare i nomi alla Fondazione.

Il documento proposto merita il voto positivo di tutti”.

 

Saverio Greco (GaRnp)

“La seduta di oggi è un tentativo mistificatorio andato a male. La maggioranza pensava di non dover fare dibattito e non era preparata. GaRnp non ha partecipato alla redazione del documento perché la maggioranza non è credibile. Non è vero che dal 1994 il Consiglio non se n’è occupato. Una delle prime delibere, proposta dal consigliere De Rose nel 2002, si occupava di fissazione di criteri, ma la maggioranza non la portò mai a dibattito.

Non è responsabilità della GaRnp il ritardo: si poteva convocare un altro Consiglio prima della scadenza.

La votazione ha visto 23 voti favorevoli e 10 negativi (GaRnp e Rif. Comunista) mentre i consiglieri della Cdl erano usciti dall’aula.

Il Consiglio ha poi ratificato la modifica della Commissione “Politiche attive del lavoro e della formazione” prendendo atto dell’ingresso di Franco Napoli al posto di Francesca Bozzo.

Infine, si è preso in esame l’ordine del giorno presentato da Ga Rnp e Rif. Com., concernente la proposta di atto deliberativo finalizzato al contenimento della spesa mediante sospensione di emolumenti ai Consiglieri comunali, Assessori, Sindaco e Presidente del Consiglio, fino alla data di approvazione della nuova manovra finanziaria dell’Ente per l’esercizio 2007. Il documento prevedeva anche di destinare i fondi economizzati ad interventi di sostegno e riqualificazione del centro storico e sua popolazione.

Ha illustrato la proposta Domenico Frammartino quale primo firmatario.

“E’ una proposta che ho avanzato il 28 luglio. E’ passato un po’ di tempo, ma è tuttora valida.

Nasce da una dichiarazione dell’assessore al Bilancio quando disse che una delle cose serie che il Commissario aveva fatto era quella di ridurre la indennità dei consiglieri poiché le condizioni economiche del Comune lo esigevano.

Ne abbiamo preso atto e condiviso. Abbiamo aggiunto che fino al nuovo bilancio consiglieri, sindaco e assessori possano trovare un punto d’accordo nel sospendere o quanto meno ridurre all’estremo le proprie indennità.  Al momento della presentazione, la proposta avrebbe fruttato una cifra consistente da utilizzare per le priorità, come le manifestazioni estive.  Oggi si possono individuare altre priorità, ma a condizione che non si parli il  linguaggio dell’ipocrisia. Non c’è alcuna strumentalizzazione. Lo sforzo viene chiesto a tutti in virtù del fatto che le casse del Comune sono asciutte. Quasi 700.000 euro potrebbero essere così accantonati. E’ giusto essere generosi insieme per la città”.

 

Francesco Gaudio (Rif. Com.):

“Questa  proposta tocca la concretezza del portafoglio, l’uso dei fondi pubblici. Giustamente si è parlato di un sacrificio che i rappresentanti eletti devono fare. 

Non voler fare questo dibattito o approvare questa mozione significa dare uno schiaffo alla città che ha gravi problemi sociali. E’ un obbligo morale rinunciare tutti alla nostra indennità non come atto caritatevole, ma politico. E’ una proposta che ci riavvicina alla città”.

 

Cataldo Savastano (Fsc)

Ho votato in buona fede la mozione della minoranza che voleva la discussione su questo odg. Ma mi appare oggi strumentale anche la finalità di questi pochi fondi. Mi sarei aspettato che i consiglieri di minoranza avessero deciso di rinunciare tutti insieme all’indennità, invece di cercare una discussione che porta solo confusione nell’opinione pubblica. Finora non ho sentito niente del genere. Io invece lo farò.”

 

Michelangelo Spataro (Udeur)

“La mozione è strumentale.

Ci sono altri enti come la Provincia o la Regione dove questa proposta potrebbe essere avanzata dagli stessi consiglieri dei partiti che la stanno facendo qui. Ma non è stato fatto. Porre questa mozione all’interno del Consiglio comunale non ha senso. La legge che assegna le indennità agli amministratori secondo precisi standard”.

 

Carlo Salatino (Margherita)

“Sui costi della politica andrebbe fatto un ragionamento serio, pacato, a fronte alta. Parlare di questi argomenti in modo sbagliato rischia di allargare le distanze tra mondo politico e cittadini. L’ordine del giorno è improvvisato, contraddittorio e anche illegittimo perché delibera qualcosa che non può essere deliberato. Perché poi considerare le emergenze del centro storico più importanti di altre?

Meglio sarebbe stato dare un’indicazione di generosità del Gruppo. Qui sono presenti due consiglieri che siedono anche alla Provincia, uno in particolare eletto nel centro storico: se loro avessero proposto di destinare gli emolumenti della Provincia alla stessa causa, ben altra sarebbe stata la portata anche economica della proposta. Ma non è stato così. Vogliono creare una frattura tra maggioranza e governo della città.

 

Maria Lucente (Ds)

“Già prima delle decisioni del Commissario avevo parlato della necessità che si intervenisse per sganciare il consigliere comunale dall’immagine di soggetto ormai con identità non forte perché legato a uno stipendio-indennità.

Ma è sbagliato pensare che si debba rinunciare all’indennità come atto di generosità verso la città. Non è questo il nostro compito. Alcuni di noi, peraltro, già rinunciano a parte della loro indennità per fini diversi. Ma non ci deve essere senso di colpa per questo emolumento. Molti tagliano il tempo alle loro professioni e questo lavoro ha un costo.

Quello che va rivisto è piuttosto un meccanismo di indennità slegato dal lavoro delle Commissioni. Bisogna legare l’indennità a un lavoro concreto e non a un mero discorso di ruolo”.

 

Sergio Nucci (GaRnp)

“Sgombriamo il campo da equivoco: nessuna provocazione. Riteniamo soltanto che dovremmo dare un chiaro segnale che anche come classe politica siamo consapevoli del disagio di questa città, che mancano i soldi per finanziare attività anche meritorie.

Cerchiamo di trovare un modo per raggruppare gli emolumenti nostri e della Giunta affinchè qualcosa questa maggioranza la realizzi. Era solo questo il senso della proposta: un segnale che vogliamo abbattere i costi della politica, una goccia per ripagare la città della fiducia che ci ha accordato”.

La votazione ha decretato la prevalenza dei no (22) sui sì (9), assenti i rappresentanti della Cdl.