22 GENNAIO 2009

Ridotti a  dieci i gruppi nel Consiglio comunale di Cosenza/2

 

IL DIBATTITO

 

Giuseppe Spadafora (Italia di Mezzo): Censura l’assenza del Sindaco. “La vicenda dei gruppi ha poco di politico, molto più di strategia, tatticismi, burocrazia. Il Sindaco aveva il dovere di vigilare su una questione così delicata. Ancora una volta mi atterrò alle decisioni del Consiglio, ma abbandonerò l’aula”.

Vincenzo Adamo (Pdl)

“Il  tema di oggi è la necessità di ritornare alle regole. Sono il primo a sostenerlo, ma attenzione, nella sostanza si è abusato nel numero delle Commissioni. E’ da qui che dobbiamo partire: bisogna spendere bene i soldi pubblici, spenderli in favore dei cittadini. Chiedo allora ai consiglieri – e so di essere condiviso da molti consiglieri di maggioranza- di ridurre il numero delle riunioni delle Commissioni, altrimenti non siamo più credibili. Propongo un patto d’onore, rivediamoci, ridiscutiamo le modalità delle Commissioni, dalle quali ci siamo dimessi per dare un segnale politico, non per essere sostituiti.

Vittorio Cavalcanti (G.M.): 

“Più di anno addietro presentammo un esposto al Prefetto su questo argomento. Siamo stati coperti da risate, o siamo stati ignorati. Il problema è tornato con l’autorevolezza dei pareri dell’Anci e la maggioranza ha nicchiato. Oggi la maggioranza ci richiama al rispetto delle regole.

Rispondiamo che rispetto delle regole sia. Ma non basta. Oggi c’ è un sommovimento politico rispetto al quale vediamo nuovi riposizionamenti. Alla fine di ogni nuova ricomposizione degli assetti di governo i gruppi si compongono e si scompongono per creare gruppi di pressione nei confronti dell’Amministrazione. Questo turismo di gruppo crea problemi.

La maggioranza così facendo dimostra di essere sempre meno coesa.

Siamo preoccupati per come vanno le cose. Il Sindaco deve dare risposte politiche, dirci se questa Amministrazione vuole aprire una nuova stagione politica di stampo veramente riformista. Noi continuiamo ad essere uomini del centrosinistra ma se questa Amministrazione continuerà a seguire un percorso parallelo a quello di centrosinistra noi non avremo dubbi a scegliere la strada giusta.

Massimo Bozzo (Costituente di Centro-Udc):

Come Presidente della Commissione controllo e garanzia ripercorre l'iter della vicenda iniziata in quella sede, dopo il parere dell'Anci,  nel giugno scorso, ma poi passata alla Commissione Affari Istituzionali presieduta da Filice. “Qualcuno ha sostenuto che non era nostra competenza. Allora convocammo il Segretario generale e il Presidente del Consiglio. Il primo partecipò, il secondo no. Successivamente il Consiglio comunale demandò la Commissione Affari Generali ed Istituzionali ad occuparsene. Negli ultimi sei mesi ci sono stati un Gatto e una Volpe, quest’ultima un po’ cattivella verso il Gatto. Prego la maggioranza di prevedere che si debba rimuovere il Presidente del Consiglio nel caso in cui non svolga le sue funzioni nel migliore dei modi”.

Eugenio De Rango (Pd):

“La delibera non deve essere oggetto di strumentalizzazioni. E’ una questione dove non ci sono buoni e cattivi, ma un problema derivato da una lacuna statutaria in conseguenza della quale si è innestata una consuetudine che ha portato al proliferare di gruppi. La delibera di oggi vuole correggere questo. Ho proposto un emendamento per eliminare una frase che implicherebbe una modifica statutaria con tutto ciò che consegue”.

Sergio Nucci (Capogruppo Costituente di Centro-Udc):

“La vicenda dei gruppi testimonia di una maggioranza costretta a rispondere alle esigenze individuali anzicchè a quelle della comunità.

Questo dibattito deve dire qualcosa: per qualcuno oggi si ripristinano le regole; è vero solo in parte. Pensare che una delibera possa cambiare il concetto di etica che la gente ha nei riguardi della  nostra moralità, mi sembra troppo.  Siamo sicuri che quanto da due anni stiamo facendo sia politicamente etico, moralmente ineccepibile? Io credo di no.” Nucci conclude facendo degli esempi di non rispetto del dettato del Regolamento. 

Saverio Greco (G.M.):

“C’è stato malcostume politico. Giusto ripristinare il rispetto delle regole. Male ha fatto la maggioranza a  sopportare che esse venissero infrante. C’è da diversificare le responsabilità. Chi poteva fermare questo andazzo, non lo ha fatto. Ma almeno ci spieghi perché ha tollerato.

Noi una spiegazione l’abbiamo. Il problema è politico e risiede nel fatto che questa maggioranza si compone e si scompone continuamente. Questo andazzo rischia di connotare negativamente questa Amministrazione. Nei gruppi c’è il cuore della questione politica. Vorremmo che la maggioranza prendesse atto dei suoi fallimenti e dichiarasse di essere d’ora in poi contro il trasformismo e contro espressioni politiche non condivise. La politica si è trasformata in business, peraltro modesto, di quarta classe, del gettone di presenza. Vorrei che la maggioranza ci parlasse dell’apertura di una stagione nuova.

Maria Francesca Corigliano (Pd):

Vengo tirata continuamente in causa e desidero rispondere chiaramente. Con Mancini ho fatto l'assessore tecnico, poi mi sono candidata con il Pse senza mai acquisire la tessera del partito socialista, ma ho fatto la scelta di rappresentare i cittadini entrando a far parte del governo della città. Quando ho deciso di ricandidarmi ho preso la tessera della Margherita e sono oggi nel Pd perché la Margherita si è sciolta.

Per quanto riguarda i gruppi e la loro composizione si è sbagliato ieri e si è sbagliato oggi, ora ne prendiamo atto e cerchiamo di rimediare.

Le Commissioni è bene che si riuniscano solo quando ci sono questioni reali. Ma attenzione a parlare di questione morale, si prendeva molto di più quando c’era l’indennità e neanche si lavorava, questa era questione morale!

La politica deve essere forte contro i partiti-persona, vera discrasia di questa società. Veltroni ha dato un'accelerazione al bipolarismo. Per essere incisivi e seri c’è bisogno di forze politiche serie, aggregate. Ecco perché sono a favore di questa delibera.

Fabrizio Falvo (An):

“Grave aver sostituito noi dimissionari dalle Commissioni con altri consiglieri che non si capisce se stiano in maggioranza o meno. Ci siamo dimessi per sottolineare l’importanza di costituire i gruppi correttamente.

Prendiamo atto della giustificazione che ha dato la Corigliano delle sue posizioni. Penso che ci vuole rispetto verso chi dalla maggioranza è passato alla minoranza, piuttosto che per chi fa  il contrario”.

Corigliano risponde per fatto personale: “Non mi sono voluta giustificare, ma ho solo voluto spiegare meglio il mio percorso. E aggiungo che quando si passa da destra a sinistra o viceversa, per quella legislatura ci si dimette”.

 

Interruzione del Consiglio per manifestazione contro l'ipotesi di un termovalorizzatore sul territorio cittadino. I capigruppo si riuniscono. Al rientro il Presidente legge un documento della maggioranza di solidarietà a Ciacco e di condanna dell'accaduto.

 

Saverio Greco (G.M.): “Si era manifestata la volontà di tutta la minoranza di valutare qual era la risposa giusta del Consiglio. E’ giusta la espressione democratica del pensiero ma è anche giusto evitare che si mini il senso di sicurezza di un consigliere. Ci è stato presentato un documento senza possibilità di discussione e con termini inaccettabili. Ancora una volta una scelta che violenta l’esigenza di confronto che c’era.

Gianluca Greco (D.P) : “Non ho sottoscritto il documento, che ritengo eccessivo, nonostante abbia manifestato solidarietà a Ciacco. Posizione troppo rigida verso una manifestazione democratica e anche con tratti simpatici.

Antonio Ciacco (Iniziativa): “Grazie a tutti per la solidarietà. Ma la vicenda di stasera pone un difetto di autorevolezza politica e istituzionale nella conduzione del Consiglio comunale. Il problema va affrontato a tutela della sacralità dell’aula consiliare e del singolo consigliere. Se ne dovrà parlare. Domani pomeriggio alle 15 ritroviamoci in quest’aula per parlare di questo tema.

Vice Sindaco Franco Ambrogio: “Quanto accaduto ci impone delle valutazioni attente. Episodi simili ci sono stati in altri momenti e credo sia stato un errore non aver avuto atteggiamenti di fermezza democratica e serietà istituzionale. Nessuno di noi vuol mettere in discussione il diritto a manifestare le proprie opinioni nelle forme ritenute opportune. Il problema è di come manifestarle nell’ambito di una riunione del Consiglio comunale. Non ci possono essere  manifestazioni che precludano lo svolgimento del Consiglio né tentativi di intimidire consiglieri comunali.

La lotta politica può svolgersi nelle forme più aperte ed anche aspre, ma altra cosa è l’imbarbarimento della lotta politica, di cui abbiamo avuto già altre testimonianze. Se vi sono forze politiche o singoli consiglieri che attingono a queste forme, il Consiglio comunale non può accoglierne la responsabilità.
Il VOTO decreta: 9 sì , astenuti 7, escono Bozzo e Commodaro.

 

Si riprende il discorso sui gruppi.

 

Eugenio  Rango: “L’emendamento da me proposto è stato equivocato, interpretato in modo opposto. Il periodo cancellato fa sì che la inefficacia del gruppo non regolarmente costituito sia  legata alla norma statutaria e regolamentare anzicchè al decreto del Presidente che potrebbe anche non intervenire subito.”

Saverio Greco: “Capisco che avete mancanza di fiducia nel Presidente. Nello stesso tempo, date al Presidente un potere di decretare che non esiste. Evidentemente avete già in mente un’altra figura di Presidente.

Sergio Nucci:  “Per onestà intellettuale devo rivelare che le osservazioni di Greco sulla impossibilità che un Presidente del Consiglio possa decretare erano già state fatte da De Rango, che in realtà ha difeso un emendamento non suo”.

Domenico Frammartino: “Sui gruppi, l’anomalia che oggi trattiamo c’era già prima. Perché abbiamo tollerato? Non è che si sia tollerato, è che lo Statuto è lacunoso tant’è che si sta lavorando alla sua revisione con un’apposita Commissione dall’agosto scorso. Siamo contro la proliferazione dei gruppi, espressione di una degenerazione che va fermata.

Il decreto previsto nel potere del Presidente in realtà è una semplice, ma necessaria, comunicazione per sancire che il gruppo è sciolto.”

Gianluca Greco: “Stiamo impegnando il Consiglio su una pratica che poco interessa alla città. Lo Statuto non prevede che il Presidente può costituire o sciogliere un gruppo. Stiamo votando un atto illegittimo nella forma, che può avere ripercussioni serie per il passato.

Invito la Guardia di finanza a verificare la legittimità di quanto fatto dal 2000 ad oggi.

La verità è che la seconda fase inaugurata dal Sindaco ha dato fastidio a qualcuno. Esprimo solidarietà al Presidente del Consiglio. Questa proposta, con questo emendamento, fa considerare illegittimo un comportamento assunto invece nel rispetto delle norme, mortificando i gruppi che si sonio costituiti all’origine con tre consiglieri.

Lo Statuto prevede solo la costituzione dei gruppi, il resto è interpretabile e va regolato chiaramente. Ma che colpa ha un gruppo se perde un membro perché diventa assessore e chi subentra va a confluire in un’altra lista? Vale per Dp ma anche per altri gruppi che si sono costituiti regolarmente.

Il problema è stato posto ai gruppi che si erano costituiti legittimamente e non a quelli davvero illegittimi e che sono firmatari di questa vergognosa delibera.

Roberto Bartolomeo (Orizzonti democratici):

“Questa vicenda ha aspetti grotteschi, ridicoli e scandalosi. Noi siamo gruppi costituiti legittimamente. Sono i mono-gruppi gli illegittimi, signori che hanno costretto a tirare dentro nel calderone anche chi non c’entrava nulla come noi.

La questione va sottoposta agli organi competenti perchè si faccia chiarezza e chi deve pagare paghi.

Ma il problema è politico. Non è stato sollevato prima perché c’era l’indennità per tutti, quindi nessuna gelosia e rivalità.

I capigruppo illegittimi hanno procurato un danno alle casse del Comune, costretto a rimborsare all’azienda di appartenenza le giornate perse sul lavoro dal consigliere. Se dobbiamo andare avanti così, meglio staccare la spina. Gli organi competenti facciano le verifiche necessarie e forse riusciremo a dare alla città il segnale che aspetta. Se il Sindaco ha risalito la graduatoria nazionale del gradimento dei cittadini è solo perché hanno arrestato tutti i Sindaci del Pd.

Spariscono i gruppi ma la nostra  voce non sparirà come vorrebbe qualcuno.”

Antonio Ciacco:

“Era già una sconfitta un Consiglio per sciogliere dei gruppi, meglio sarebbe stata una scelta autonoma. Le affermazioni di Bartolomeo pongono seriamente la questione della sua permanenza nella maggioranza.

L’etica:  è etico il comportamento di un leader di un gruppo di dodici che poi passa alla destra?”

Stefano Filice ((MpC):

“Solidarietà a Pietro Filippo. Non condivido alcune esternazioni di Ciacco.

Con queste due delibere presentate da maggioranza e opposizioni, dovremmo sciogliere  gruppi che già sono oggetto di discussione in Commissione, in sede di revisione di Statuto. Non c’era necessità di portare il punto all’ordine del giorno,  in attesa del compimento dello Statuto e del Regolamento.

Sono rispettoso del mio ruolo. Sto portando avanti un lavoro serio e onesto, ma se avessi voluto dare un significato diverso io stasera mi sarei dovuto dimettere per quanto ho sentito in questo Consiglio.

Ho rispetto anche dei cittadini che manifestano. E’ vero, c’è un limite a tutto ma non si deve speculare su fatti comprensibili.

Accetto lo scioglimento del mio gruppo, ma che non si dica che si è costituito illegittimamente.

Saremo nel Gruppo Misto e continueremo a stare nella maggioranza per risolvere i tanti problemi, come quello per cui si è manifestato stasera.

Michelangelo Spataro (Iniziativa): Il consigliere Filice mi lascia esterrefatto. Il 30 dicembre ha convocato la Commissione perché su segnalazione di un gruppo di minoranza che ha chiesto l’intervento della Corte dei Conti, il Segretario identificava alcune responsabilità. Non ci siamo sottratti. Otteniamo anche la firma del Presidente della Commissione sul documento che è stato stasera portato in Consiglio. Alle 13 invece il Presidente ritira la firma con una scusa. Alcuni colleghi sono poi andati avanti e sono arrivati in aula con una interpretazione autentica della norma.

L’essenza della delibera è che non si può fare ciò che si vuole in un gruppo di tre persone.

La risoluzione di stasera certamente farà chiarezza.

 

Dichiarazioni di voto

 

Gianluca Greco (Dp): “Propongo nuovamente che con i nostri emolumenti di assessori e consiglieri creiamo un fondo per garantire un reddito minimo garantito alle famiglie bisognose. Abbandonerò l’aula perché quella di stasera è una modifica di Statuto e di Regolamento, è un atto illegittimo”.

Stefano Filice (MpC): “Mi asterrò. Basta con i rancori. Siamo più rispettosi del luogo in cui siamo”.

Roberto Bartolomeo (Orizzonti democratici): “Uscirò dall’aula. Non voglio partecipare a questo atto probabilmente illegittimo. Appoggio la mozione di Greco per devolvere il compenso ad una buona causa”.

Cataldo Savastano (Iniziativa): “I consiglieri che hanno dimenticato la storia che ci ha portati qui, vadano a rileggere i pareri dell’Anci e del Ministero dell’Interno.  Esprimo parere positivo.

Roberto Sacco (Udeur): “La città ha finalmente capito il problema: non una questione politica, ma solo di denaro. Qualcuno stasera si erge a tutela dei più bisognosi, ma è lo stesso che va ogni giorno in Ragioneria a vedere se sono pronti i mandati. Chiederemo una riunione maggioranza per l'azzeramento di Commissioni e Presidenti”.

Massimo Bozzo: “Alcuni nodi vengono al pettine. Si è parlato di rimpasto, di danno erariale, di gettoni. Sono nell’elenco di quanti hanno lavorato molto e non me ne vergogno, ho lavorato per la città.

Non parteciperemo al voto.

Maria Francesca Corigliano (Pd)

“Questa sera non abbiamo perso, ma guadagnato tempo.

Chi ha ruoli amministrativi ha l’obbligo della realizzazione ed il senso della mia storia politica è in quanto ho realizzato.

Quando parlo di tradire il mandato di rappresentanza politica, non mi riferisco a chi si fa eleggere sotto la bandiera riformista e sotto quella rimane. Ovviamente, parere favorevole.”

 

Il VOTO:

Emendamento su Rosa nel Pugno: 12, astenuti Filippo e Filice

Emendamento De Rango: 12, 2

Testo della deliberazione emendata: 12, 2

 

Due mozioni pervenute alla Presidenza. Una di Gianluca Greco e Roberto Bartolomeo per la devoluzione degli emolumenti di consiglieri, sindaco e assessori ad un reddito minimo garantito alle famiglie bisognose.

L'altra di Francesco Gaudio, con cui il Consiglio  solidarizza con il popolo palestinese vittima di un'aggressione unilaterale.

 

 

 

 

Gruppo Politico

Capogruppo

Componenti

Rifondazione Comunista

Gaudio

Gaudio Francesco

PSDI

Falbo

Falbo Andrea

 

VERDI

Falcone

Falcone Fabio

Alleanza Nazionale

 

Falvo

Falvo Fabrizio

Iniziativa

Spataro

Ciacco Antonio

Savastano Cataldo

Spataro Michelangelo

Costituente di Centro-UDC

Nucci

Bozzo Massimo
Commodaro Massimo

Nucci Sergio

Vizza Carmine

Gruppo Misto

Greco S.

Bartolomeo Roberto

Cavalcanti Vittorio

Filice Stefano

Filippo Pietro

Furlano Carmensita

Greco Gianluca
Greco Saverio

Incarnato Francesco

Ruffolo Antonio

Spadafora Giuseppe

PdL

Adamo

Adamo Vincenzo

Bartoletti Sergio

Mancini Giacomo

Manna Carmine

 Udeur

 

 

Sacco

 

Lopez Francesca

Magnelli Salvatore

Sacco Roberto

Partito Democratico

Frammartino

 

Ambrogio Marco

Belmonte Antonio
Belmonte Pietro

Corigliano M. Francesca

De Rango Eugenio

Dodaro Francesco

Frammartino Mimmo

Lanzone Franco
Mazzuca Giuseppe
Napoli Franco

Trimboli  Enzo

Zuccarelli Raffaele