E' CHIEDERE TROPPO?

29/11/2018

 

Il 21 novembre scorso, la stampa locale ha pubblicato la notizia di quel dipendente comunale che ha fatto causa al Comune di Cosenza per la modica somma di 500 mila euro. Il dipendente in questione è uno dei vincitori del concorso per dirigente che, a causa dell’illegittima revoca della procedura concorsuale, si è visto privato, in tutti questi anni, della posizione retributiva di dirigente, di chance di progressione di carriera, di eventuali opportunità che la nomina gli avrebbe consentito e ancora oggi, vittima della ingiustificata inerzia dell'amministrazione, attende l'assunzione.

Ma questa è solo una delle storie che si intrecciano con la vicenda dei vincitori di quel concorso. Il 23 novembre, sempre dalla stampa, apprendiamo che i criteri di scelta dei dirigenti esterni al comune di Cosenza sono sotto la lente degli inquirenti: si sospetta che le modalità di selezione e scelta dei dirigenti a tempo determinato non siano del tutto limpide.

Ma non finisce qui. Nelle scorse ore presso le Procure della Repubblica di Cosenza e della Corte dei Conti di Catanzaro è stato presentato, dai vincitori del concorso per dirigenti, un esposto denuncia per verificare se,a causa della loro mancata assunzione, possano configurarsi ipotesi di reati penali e, ancor di più, se ci siano danni di tipo erariale per l’ente.

C’è da giurare che le Procure interessate non resteranno con le mani in mano e accerteranno la fondatezza della denuncia. Soprattutto saranno chiamate ad esprimersi, un volta confermato il danno (che ammonta a diversi milioni di euro), da chi debba essere risarcito, ovvero da noi cittadini, incolpevoli nella vicenda, o da chi politicamente e burocraticamente non ha ostinatamente dato seguito a quel concorso, assumendo i vincitori della selezione e continua tutt'oggi a non adempiere.

Sarebbe grave se le Procure accertassero che la decisione di Palazzo dei Bruzi ha effettivamente creato un danno così cospicuo in termini di risarcimento, ma sarebbe ancor più grave constatare che, a cagionare quel danno, sia stata una precisa volontà politica riconducibile ad individui facilmente identificabili con nome e cognome.

Non si possono certamente anticipare esiti di indagini che verranno, ma si può assolutamente invocare che la giustizia faccia al più presto il suo corso, magari prima di importanti scadenze elettorali.

La graticola non è un bene per nessuno, soprattutto per i cittadini che con il loro voto devono scegliere persone adamantine e al di sopra di ogni sospetto.

E chiedere troppo?

 

Sergio Nucci

"Buongiorno Cosenza"