IL RISPETTO PRIMA DI OGNI COSA

24/01/2020

 

Sbagliano coloro che ritengono che le parole di Berlusconi pronunciate a Tropea, nel comizio a sostegno di Jole Santelli, siano uno scivolone involontario di un attempato ottantenne. Sbagliano perché quello che hanno ascoltato è il Silvio andato in onda in tutti questi anni nel nostro Paese. Nè più nè meno.

Berlusconi pur essendo un po’, ma davvero poco, meglio di tanti che oggi giocano nella stanza dei bottoni con la vita degli italiani, dimostra oggi come allora che è del tutto inadeguato a svolgere il ruolo di premier, di capo di una coalizione politica, di rappresentante una parte del popolo italiano. Nè sorpresa, dunque, nell’ascoltare la greve battuta sul mancato congiungimento con la candidata governatrice della Calabria nè stupore per le crasse risate del pubblico presente. Similis cum similibus.

Disorienta invece l’assenza di reazione proprio della candidata.

L’accettare passivamente la battuta sessista del suo leader la trasforma in una sorta di sottoposto che pur di andare avanti è disposta a subire le peggiori cose. E quel riso imbarazzato ce la restituisce del tutto inadeguata per il ruolo che qualcuno ha scelto per lei.

Un siparietto quello di Tropea che conferma come è stata gestita in questi anni Forza Italia e quali particolari requisiti dovessero avere chi ne ha fatto e ne fa parte. Nessuna giustificazione per il Silvio nazionale ne per chi era con lui. Che dire quindi? Ai Calabresi che domenica andranno alle urne un appello: votate bene, diversamente preparatevi ad una politica champagne per il prossimo quinquennio boutade di Berlusconi comprese.

 

Sergio Nucci

"Buongiorno Cosenza"