CHI SA, PARLI!

5 Febbraio 2007

 

Covelli ha indubbiamente ragione: si faccia finalmente luce su quanto è avvenuto nella città di Cosenza negli ultimi anni.

L’appello del capogruppo diessino non deve cadere nel nulla nonostante ci sia forte il dubbio, ma di questo non c’è conferma, che Covelli chieda l’intervento della Commissione Antimafia perché consapevole che questo organismo parlamentare non ha alcun potere di indagine su questioni che poco hanno a che fare con la mafia.  Al massimo, nella nostra città, potrebbero configurarsi reati di associazione a delinquere semplice, consumata tra ingordi politici in cerca di consensi e/o finanziamenti e spregiudicati operatori di natura tanto varia quanto pericolosa, ma sicuramente non di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Tuttavia, ragionando in positivo e prendendo il meglio dalle parole di Covelli, è indubbio che il forte richiamo alla legalità va colto e girato paro paro, se non alla Commissione Antimafia, almeno alla magistratura cosentina inquirente che farebbe bene, innanzitutto, ad ascoltare Covelli, che da come parla sembra essere persona informata sui fatti, ed eventualmente, se ce ne fosse la volontà, a rileggere un po’ di interrogazioni che la Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno ha presentato fino ad oggi al Sindaco Perugini e dalle quali (interrogazioni) potrebbe venire fuori qualche utile spunto per un volenteroso magistrato in cerca di fatti e non di scoop. Il tutto, naturalmente, in tempi ragionevolmente brevi, prima cioè che qualche furbetto del quartierino confonda a tal punto le carte da rendere vano l’intervento perfino del più astuto degli investigatori.

E allora,  tutti con Covelli e la buona amministrazione a conferire con i magistrati che vorranno mettere le mani in questi ultimi spinosi anni di vita politico-amministrativa della nostra città, Noi il nostro lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo e probabilmente, visto come vanno le cose, continueremo a farlo. Non ci fermeranno certo le allusioni, le velate minacce e le accuse dette e non dette. Andremo avanti come carri-armati pronti a far valere le ragioni dei concittadini che ci hanno consegnato un patrimonio di voti considerevole.

Orsù, dunque, che si faccia chiarezza. Chiarezza anche sui candidati inquisiti alle scorse elezioni amministrative, su quelli inquisiti successivamente e, con un po’ di “fortuna”, su quelli che inquisiti…. lo saranno.

 

Sergio Nucci