LO SCANDALO DELLE PROROGHE E DEI PROGRAMMI SENZA SOLDI

16/07/2007

 

 

In un modo o nell’altro l’elisoccorso conquista l’interesse della stampa. Le gravi eccezioni mosse nei confronti della procedura adottata dalla regione Calabria  nel prorogare contra-legem la gestione del servizio, in capo all’originario assegnatario, ci ha scandalizzato. Non crediamo che tutto ciò collimi con i principi di legalità  e trasparenza  sbandierati dal presidente Loiero. Gli stessi che hanno promosso la costituzione della centrale degli acquisti regionale. La moralizzazione più che essere un obiettivo strategico della P.A. sembra essere diventata un elemento marketing, da vendere sui mercatini della politica. Tutto sembra farsi per autocompiacersi.

Francamente non ci saremmo aspettati da parte degli attuali amministratori  regionali, la continuazione di vecchi metodi, volti persino a favorire proroghe di appalti, anche miliardari, peraltro in palese violazione di legge. Cosi come non ci saremmo aspettati scelte disgregative della filiera ospedaliera regionale. Un PSR divenuto funzionale a soddisfare gli appetiti di amici, cugini o vicini di casa. Non si può pensare di rendere eccessive, sproporzionate alcune realtà specialistiche rispetto alla utenza potenziale (es .trapianti, polo oncologici,ecc) e poi trascurare l’essenziale.

L’economia,quella più reale inizia con l’ottimizzazione delle risorse umane già insediate sul territorio. Pensiamo a specializzare e a perfezionare quelle che abbiamo, anche per il dovere morale nei confronti degli operatori sanitari che hanno speso la loro vita al servizio del cittadino.

Le risorse finanziarie vanno ottimizzate, seguendo percorsi logici e razionali.  Cominciamo con l’evitare le proroghe multimilionarie dell’elisoccorso (certamente da sindacare da parte della Corte dei Conti!), ripristinando la legalità con le procedure per evidenza pubblica. Non si può prorogare un servizio per milioni di euro dal 2002 con leggi fatte apposta e con semplici delibere regionali, così come ha imposto nel dicembre 2006 l’assessore Lo Moro. Così siamo un po’ lontani dal diritto, quello vero. Da un assessore, peraltro magistrato, è naturale pretenderlo.

Quanto al servizio sanitario, progettiamolo insieme secondo i bisogni dei cittadini. Coinvolgiamo nel progetto i sindacati, le istituzioni, le categorie.  Emarginiamo quelle inutili presenze, direttamente responsabili di tante disarmonie create. La Calabria non ha bisogno dei Faillace di turno e degli altri abili scopiazzatori. Ha più bisogno del protagonismo di quegli operatori sanitari attenti conoscitori della nostra realtà. I medici e gli operatori sanitari tutti devono reclamare il buon diritto a partecipare concretamente alla elaborazione definitiva del PSR, apportando quel contributo necessario a rendere credibile il futuro sanitario calabrese.

Eviteremo così la spoliazione di Cosenza che in tanti stanno tentando di realizzare. Le recenti critiche al Piano degli interventi e dei servizi sociali, le dichiarazioni fatte dal ministro Ferrero rendono necessario un coinvolgimento severo in tutta la progettazione del welfare. Pensare che in Calabria vengano spesi meno di 10 euro a cittadini per i servizi sociali a fronte di 400 delle regioni del nord, ci incute paura. Ci obbliga però a sostenere le giuste battaglie. Noi abbiamo cominciato.

                                                                                        

CARMINE VIZZA - SERGIO NUCCI

Consiglieri Comunali di Cosenza - Gruppo Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno