COSI' E' SE VI PARE

11/03/2009

 

Ad una lettura superficiale, la scorsa riunione di Consiglio Comunale potrebbe apparire come una ritrovata armonia all’interno dello schieramento che sostiene Perugini & Co.

Non è così, anzi. Perugini lo scorso lunedì, ha solo siglato una tregua fino al prossimo bilancio. Del resto, la volontà di non celebrare più consigli fino a quell’appuntamento, o almeno la determinazione di rimandare di volta in volta i lavori a data da definire, esprime solo che al momento c’è l’esigenza di mantenere ben distinte le vicende comunali da quelle provinciali, al fine di non condizionare irrimediabilmente l’imminente tornata elettorale nella quale Oliverio dovrà fare i conti con avversari di tutto spessore ed intenzionati a vender cara la pelle.

La manovra economica comunale, dunque, segnerà lo spartiacque tra l’esperienza avviata dal centrosinistra cosentino nel 2006 e quello che sarà  dopo l’appuntamento elettorale.

Per intanto alcuni sostenitori della prima ora cominciano, chi apertamente chi sommessamente, a chiamarsi fuori dal gioco.

Mentre Bartolomeo e Greco hanno già guadato il fiume, Sacco e Spataro, con la dichiarazione di fedeltà all’Udeur di Mastella, hanno preannunciato il proprio passaggio a destra che, ovviamente, verrà formalizzato solo dopo il bilancio.

Restano però ancora tanti interrogativi. E tutti dipendenti da quanto Perugini vorrà “spendere”.

Chi resta con lui, a parte lodevoli e coerenti eccezioni, ambisce a qualcosa in più di quello che già ha avuto.

Perché la fedeltà se viene in qualche modo, diciamo così, incoraggiata, è più … fedele.

Dal canto suo l’opposizione, quella vera, quella che non ha mai abbassato la guardia, insiste affinché i tanti problemi cittadini vengano affrontati e risolti.

E lo fa, ora con piglio duro ora con atteggiamento più dialogante, sempre in attesa che qualcosa alla fine si smuova.

Ma il vero problema sono gli “ondivaghi” del consiglio. Quelli che, per intenderci, non disdegnano di essere presenti alle numerose commissioni che vengono programmate nel corso della settimana - perche loro “lavorano per la città” - ma che al tempo stesso non amano discutere in consiglio le problematiche cittadine quasi si trattasse di segreti di stato.

Ma come possono questi stakanovisti delle commissioni d’un tratto decretare il rinvio dei lavori consiliari? Cosa li spinge? Che forse perdano di fronte alla città la favella che li anima in commissione? O che forse si emozionino dinnanzi alle imparziali telecamere che ne esaltano le capacità lessicali e oratorie? O che forse in commissione partecipino il tempo necessario a “guadagnarsi” il sudato gettone di presenza? Un mistero che non è dato svelare.

Nel frattempo, noi dell’opposizione continuiamo a fare il nostro dovere, a dedicare a questa città il nostro tempo, sottraendolo alle nostre famiglie, alle nostre occupazioni, ai nostri svaghi. Continuiamo ad intervenire sulla stampa, a presentare interrogazioni, a partecipare ai lavori del consiglio. Senza tentennamenti e senza paure. Perché abbiamo chiesto ai cittadini il loro voto per poterli rappresentare e perché noi in quello che facciamo ci crediamo.

 

Sergio Nucci

Capogruppo “Costituente di Centro – UDC”

 

CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE?

03/03/2009

 

Lo stato in cui versano strade e marciapiedi cittadini è, ahinoi, sotto gli occhi di tutti.

E a poco vale i leitmotiv cui questa amministrazione ci ha abituato: vedremo, faremo, interverremo;  mero esercizio dialettico ma nulla di più.

E’ chiaro che molte delle precarietà sono diretta conseguenza di un’assenza colpevole di chi ci amministra. E’ da tempo immemore che non si vedono per la città squadre della manutenzione impegnate in lavori di ripristino. E’ da tempo immemore che le tante emergenze cittadine non trovano una risposta. Ma se questo è il dato ascrivibile direttamente alla gestione della giunta Perugini-Ambrogio, ce ne è un altro, forse ancor più grave, legato a lavori che non riguardano in prima persona il Comune,  bensì privati che intervengono sull’impiantistica sotterranea. 

Non esiste in città un solo tratto di strada o marciapiede che non sia stato interessato da lavori legati alle reti elettrica, telefonica, idrica, fognaria etc etc., che non conservi traccia dell’intervento pregresso, e questo per un semplice, banale, lapalissiano motivo: sono rarissimi i casi in cui gli interventi di ripristino vengono eseguiti a regola d’arte. Che significa? Significa che quando la società Pinco Pallino decide di scavare una traccia sulla pubblica via (sia che lavori per proprio conto che per terzi), deve, per legge, lasciare i luoghi nello stato ante, ovvero nello stato in cui si trovavano prima di quell’intervento demolitivo, ma raramente ciò accade. Nessuno, ad onor del vero, tra quanti lavorano sulle infrastrutture sotterranee cittadine può ritenersi indenne da critiche. Ma la cosa disdicevole è che la certificazione che il ripristino è stato eseguito a regola d’arte viene rilasciata dagli uffici comunali che hanno anche il dovere di controllare i lavori durante la loro esecuzione, e che di fronte ad evidenti inadempienze possono intimare, ai responsabili degli interventi, ulteriori lavori di manutenzione. Ciò però non accade ed il motivo, come sempre, va ricercato in chi ha la responsabilità di questo aspetto della vita amministrativa.

In città in molti si sono meravigliati che i controlli sul Viale Mancini non si fossero rivelati puntuali e rigorosi.

Io mi chiedo e chiedo: siamo sicuri che gli “scarsi” controlli riguardino solo viale Mancini?

 

Sergio Nucci

Capogruppo “Costituente di Centro – UDC”

PIAZZA XV MARZO

04/02/2009

 

"Il Comune di Cosenza ha risolto il problema dei parcheggi in un modo molto originale ma certo efficace. Ha deciso, infatti,  di trasformare tutte le piazze storiche della città in aree di sosta per autoveicoli al fine di deturpare, ancor di più, i pochi angoli suggestivi della nostra bella Cosenza.

Il progetto, iniziato qualche anno fa con la realizzazione di un comodo parcheggio sull'area antistante la scalinata dei Due Leoni, può oggi annoverare anche la piazza XV marzo (quella della prefettura) dove quotidianamente è consentita la sosta a quanti intendano lasciare la propria auto sotto il vigile controllo dell'incredulo Telesio.

Nei prossimi giorni verranno definitivamente aperti anche i parcheggi nella Villa Vecchia ed in quella Nuova dove oggi la sosta è consentita solo a pochi privilegiati.

Commento a questa notizia: al peggio non c'è mai fine ovvero abbiamo toccato il fondo e la giunta Perugini si accinge a .... scavare."

 

Il Gruppo Consiliare "Costituente di Centro - UDC"

 

 

 

IL BANDO PER LA "CITTA' DEI RAGAZZI"

17/02/2009

 

Questa mattina i consiglieri comunali della “Costituente di Centro – UDC”, del “Popolo della Libertà” e di “Alleanza Nazionale”, hanno presentato richiesta di convocazione del Consiglio Comunale con all’ordine del giorno “Valutazione del pesante contenuto del documento ufficialmente inviato dalla CGIL al Sindaco ed al Prefetto, necessità di revoca del bando di gara e di una immediata riapertura del confronto sindacale di merito sulla gestione dei servizi educativi territoriali per l’infanzia “Città dei ragazzi e Biblioteca dei ragazzi”.

La richiesta prende spunto dall’iniziativa tesa ad approfondire il bando di gara predisposto dall’Amministrazione, organizzata il 23 gennaio u.s. dalla CGIL cosentina, in collaborazione con la CGIL regionale e nazionale, e durante la quale sono stati evidenziati lacune, errori, anomalie e  incongruenze che potrebbero inficiare la validità del dispositivo e alimentare i sospetti che vi sia stata una palese volontà di penalizzare ed escludere qualcuno.

A seguito di detta iniziativa, la CGIL ha richiesto, per l’ennesima volta, l’apertura di un normale confronto sindacale di merito sull’argomento in questione, non ricevendo, tuttavia, ad oggi, alcuna risposta dall’Amministrazione.

Il 7 febbraio la CGIL ha inviato un documento ufficiale al Sindaco di Cosenza, e per conoscenza al Prefetto ed ai capigruppo in Consiglio, in cui si richiedeva formalmente la revoca in autotutela del bando di gara, evidenziando “imprecisioni, incongruenze, errori e violazioni di legge” contenuti in esso e chiedendo la immediata riapertura del confronto sindacale di merito sull’argomento.

Non si comprende la ratio che ha ispirato il bando (pubblicato il 23 dicembre 2008, sotto l’albero!), ma è forte il sospetto - come da qualcuno pubblicamente evidenziato – che vi sia stata la volontà di escludere da questa gara le cooperative che attualmente svolgono questo servizio.

Del resto, proprio lunedì scorso, Renato Pastore, presidente di Confindustria Cosenza, ha affermato che “troppo spesso si vedono bandi con requisiti che finiscono per escludere le imprese locali”, lamentando lo sbarramento del fatturato “illegittimo perché blocca la concorrenza”.

Nel bando in questione c’è tutto questo, e forse anche di più.

Questi, dunque, i motivi che hanno spinto alcune forze di minoranza a chiedere che sia l’assise consiliare a discutere e pronunciarsi su questa vicenda.

Sergio Nucci

Capogruppo “Costituente di Centro – UDC”

 

MICHELE BIANCHI, QUADRUMVIRO FASCISTA

30/01/2009

 

 

Michele Bianchi è stato sicuramente uno dei figli migliori di questa terra. Il giudizio è frutto di fatti, documentabili quanto inconfutabili, che testimoniano quanto si sia speso per la sua Calabria e le sue popolazioni.

Così come è un fatto che alcune sue realizzazioni, ancora riconoscibili, abbiano rappresentato e rappresentino, a distanza di tanti anni, la politica delle cose concrete e non dei proclami, la politica di altri tempi, la politica delle strette di mano e del sincero e disinteressato sentimento di solidarietà.

Non c’è apologia in queste parole ma la voglia di recuperare una obiettività su uomini e circostanze che hanno riguardato Bianchi ed altri che, dopo di lui, hanno dato senza chiedere e, quando lo hanno fatto, hanno ricevuto amicizia e stima.

Al quadrunviro malitese, però, la sorte non ha riservato gli onori che avrebbe meritato. Finito nel dimenticatoio di quelli che non scrivono la storia perché hanno perso la guerra, è stato ostinatamente cancellato.

Ma può la “memoria onesta” esser cancellata? Credo di no. Tant’è che già nel 1994 la sua Cosenza gli dedicò una piazza, quella antistante l’acquedotto del Merone. Fu preparata anche la targa; ci si aspettava solo che la posizionassero. Ma quel rito, dovuto quanto meritato, non ci fu mai. Neanche dopo che a luglio scorso l’amico e collega Fabrizio Falvo interessò l’amministrazione Perugini.

Nulla. Dimenticanza? Livore ideale? Opportunità politica? Cosa mai sia passato nella mente dei nostri amministratori non lo sapremo mai. Sappiamo di certo che quella targa non c’è e che Cosenza non riesce ancora ad onorare il suo Michele Bianchi.

Non dispero. Anche stavolta, con l’interrogazione odierna, riaccendo le luci delle coscienze su questa storia. Speriamo sia la volta buona.

 

Sergio Nucci

Capogruppo “Costituente di Centro – UDC”