COME? QUANDO? PERCHE'?

21/05/2010

 

Solidarizzo in maniera convinta con abitanti e commercianti di Corso Mazzini che a causa dei lavori di pavimentazione del tratto tra via Adige e via Isonzo stanno subendo e subiranno nei prossimi mesi una serie infinita di disagi ed inefficienze.

E’ innegabile che l’isola pedonale costituisca forse l’unico contrappeso nella dilagante opera di “desertificazione” cui la città di Cosenza è sottoposta (per meriti altrui e demeriti propri), e il suo ampliamento rappresenti un fatto importante per l’intera città, tuttavia la preoccupazione di commercianti e residenti circa la tempistica dell’intervento, e non solo,  utilizzata a Palazzo dei Bruzi è più che comprensibile.

Rispetto alla certezza dell’iniziativa restano, dunque, tantissimi dubbi. Provo ad illustrarli, se non tutti almeno una parte:

Primo: perché non si è rimandata di qualche settimana la transennatura dell’area atteso che i lavori non sono ancora iniziati mentre i disagi derivanti dall’interedizione si?

Secondo: perché non si sono scelti mesi “morti” come la fine di luglio o il mese di agosto per realizzare l’intervento?

Terzo: si è coscienti che l’attuale congiuntura economica penalizzerà oltremisura le attività commerciali presenti nell’area?

Quarto: si è comunicata alla popolazione la tempistica dell’intervento, ovvero si è certi dell’inizio e soprattutto della fine dei lavori?

Quinto: oltre a quest’area anche altre zone dell’isola saranno interessate e in quali periodi e per quanto tempo?

Pongo queste domande stavolta non come consigliere comunale ma come semplice cittadino che vorrebbe condividere le scelte di chi ci amministra e magari consigliare percorsi alternativi, qualora alcune decisioni fossero in evidente contrasto con la logica ed il buon senso.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

LA CITTA' DEI FURBACCHIONI

17/05/2010

 

Capita ormai da 4 anni che alle ore 20,30 in punto e fino al mattino successivo, si interrompa il servizio di controllo e vigilanza operato dalla nostra Polizia Municipale.

La sospensione fino al mattino successivo comporta, nelle ore di “interregno”, il verificarsi di episodi disdicevoli che non vengono in alcun modo sanzionati comportando per la collettività intera disagio e frustrazione.

Dalle 20,30 ogni sera, i furbi e i senza scrupoli prendono possesso della città, ed il cittadino coscienzioso ed ossequioso delle regole si trasforma in ostaggio di chi pensa solo ai propri comodi incurante dei diritti degli altri.

Se esistesse un controllo operato dai nostri Vigili anche negli orari morti, nel centro come in periferia le cose andrebbero certamente meglio

Della questione interessai con una interrogazione il Sindaco già nel 2007, ma l'appello cadde nel vuoto.

Oggi ritorno alla carica perché convinto che ad un anno dalle elezioni, qualcuno, almeno per far vedere un minimo di impegno, potrebbe rimboccarsi le maniche e dare le risposte che la città attende.

Sollecito, dunque, nell'imminenza della bella stagione (che notoriamente favorisce l'aggregazione anche in orari notturni) l'istituzione del servizio di vigilanza notturno anche dopo le ore 20,00.

I fondi, viste le tantissime multe elevate dai Vigili, dovrebbero esserci e a sufficienza (articolo 208 comma 4 del codice della strada), diversamente, rinunciando a qualche inutile boutade di questa amministrazione, si potrebbero facilmente reperire.

Basta con le prevaricazioni del sabato sera, quando la nostra città diventa ostaggio di quanti ritengono che gli spazi pubblici siano in realtà parcheggi privati o pertinenze di pubblici locali che non pagano concessione alcuna.

Questa indecenza deve finire una buona volta.

Se c'è controllo non ci sono abusi, se non ci sono abusi nella nostra città si vive meglio.

E per questi motivi che richiedo con forza che venga re-istituito il servizio notturno da parte della Polizia Municipale.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

 

 

SCHELETRI DI LEGNO

28/04/2010

 

Camminando per Cosenza, sopratutto di questi tempi, capita sempre più spesso di imbattersi in squadre di operai comunali che potano e scapitozzano le rigogliose alberature stradali.

Ciò che lascia perplessi non è sul tipo di taglio, sul quale ci sarebbe tanto da discutere, quanto sul momento - siamo in primavera inoltrata -  che è senza dubbio inopportuno

Come tutti sanno (lo si apprende fin dalle scuole dell'obbligo) il periodo giusto per potare è quello invernale, quando, cioè, la pianta va in letargo e l'attività vitale è notevolmente ridotta. Solo allora, chi ha cura delle piante, interviene con moderazione e competenza.

Da noi, però, queste doti non sono patrimonio comune e del Comune, anzi si fa di tutto per apparire peggio di come realmente si è.

Tempo addietro, con altra interrogazione, ero già intervento sull'argomento potatura ma evidentemente anziché sollecitare una riflessione più complessiva sulla manutenzione del verde pubblico, ho acceso una sorta di sacro fuoco che vede Palazzo dei Bruzi impegnato a sfregiare in maniera indiscriminata begli esempi di alberatura stradale che, ahinoi, dopo questi interventi manutentivi si trasformeranno in storpi scheletri di legno.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

 

CHIUDE IL "GETTONIFICIO"?

29/04/2010

 

Ho ricevuto dalla segreteria Generale la lettera allegata.

Come si evince, nell'ultimo Consiglio ho posto la questione sul "Gettonificio", ovvero l’opportunità o meno di convocare commissioni che non tengono conto delle attuali composizione e consistenza dei gruppi presenti in Consiglio Comunale.

Commissioni siffatte, in quanto non rispondenti ai requisiti regolamentari, producono evidentemente atti nulli.

Sempre che lo scopo di queste commissioni non sia quello di elargire gettoni…

A pensar male si fa peccato....

 

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

 

 

LE IPOCRISIE DELL'AREA URBANA

15/04/2010

 

Le polemiche di questi giorni tra il rettore Latorre ed il sindaco Bernaudo sulle quali, ovviamente, non entro nel merito, testimoniano che i tempi per ragionare serenamente e costruttivamente di area urbana non sono ancora maturi.  La Grande Cosenza, un’idea di democristiana memoria, nata tanti anni fa, e comunque molto prima che facesse capolino nei suoi attuali sostenitori, non sembra godere buona salute. La gestazione lunga e dolorosa risente di malesseri riconducibili più che a divergenze di impostazione a interessi di campanile mal conciliabili con un progetto di questa portata.

Non serve alimentare polemiche e non serve neppure ricordare la primogenitura di quell’idea. Serve ora capire quanti sono davvero disposti a spendersi per quel progetto, dichiarando ora cosa si aspettano dall’area urbana e a cosa sono disposti a rinunciare. Perché di ciò si tratta: nessuno può illudersi che in un discorso di così ampio respiro ci sia da un lato chi prende e da un lato chi da. Non funziona così, non può funzionare.

Per prima cosa va messo da parte il campanile. Le scelte che guardano da qui a venti o trent’anni non possono essere condizionate da una linea di confine. La Grande Cosenza non può e non deve avere il respiro di una stagione, magari la prossima nella quale ci saranno le amministrative, ma essere modulata per essere goduta dalle future generazioni. Questo è immaginare e costruire il futuro. Questo è il compito della politica.

Con questa premessa vorrei rivolgermi a quanti, oggi, auspicano un cammino comune che disegni una grande area urbana. Con questa premessa immagino una seria riflessione sul nuovo ospedale sul quale il Consiglio Comunale di Cosenza sarà, spero a breve, chiamato a d interrogarsi.

Siete voi, signori, seriamente e credibilmente disposti a mettere da parte la vostra appartenenza e a ragionare scevri da pregiudizi su quale sia la miglior collocazione per il nuovo ospedale?

Siete voi convinti che il nuovo nosocomio debba essere patrimonio ed al servizio di una intera area urbana collocandosi lì dove la densità abitativa cresce sempre più in maniera esponenziale?

Siete voi certi che “consegnare” l’ospedale a Rende non significhi anche creare le premesse per realizzare la Facoltà di Medicina presso l’Università della Calabria?

Io le mie riflessioni le ho già fatte ed amando Cosenza, dal profondo dell’animo, penso anche che se voglio per la mia città immaginare un futuro devo costruire intorno ad essa condizioni di vivibilità ed appetibilità che purtroppo si stanno perdendo.

Penso che immaginare una grande area urbana rispettosa di vocazioni e peculiarità non significhi mantenere un ospedale, magari in una zona difficilmente raggiungibile e comunque non utile ad uno sviluppo sostenibile. Penso che la rinuncia ad una struttura importante, se razionalmente concordata, possa rappresentare un ulteriore  passo verso la costruzione di quelli idea che molti, strumentalmente, rilanciano a fasi alterne forse solo per questioni elettoralistiche.

Ho forte il sospetto che parlare di area urbana significhi fare tattica in vista delle amministrative del prossimo anno.

Sono sostenitore del ruolo di Cosenza, sono sostenitore dell’area urbana e sono convinto che lo sviluppo passi da una seria progettazione che non guardi da qui a due o massimo tre anni. Immagino, e ne sono fiero, una città-area urbana e sono tra i sostenitori di un nuovo ospedale che si interfacci con l’università di Arcavacata diventando centro d’eccellenza e facoltà  di medicina.

Se c’è coerenza nelle nostre parole, anche le scelte che disegnano il nostro territorio  devono essere compatibili con l’idea che propugniamo e non si riducano agli angusti recinti nei quali da quattro anni annaspa la nostra città.

Se c’è davvero la volontà di avviare un ragionamento su una grande, funzionale e armonica area urbana è necessario, davvero, ridisegnare i ruoli e le funzioni di ogni singola comunità, rivedere confini, vocazioni, e perché no ambizioni. Solo dopo, abbandonando le beghe da cortile, ragionare sul futuro … non il nostro ma di chi verrà dopo.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza