ECCO COME E' CAMBIATA LA VALLECRATI

22 Maggio 2007

 

Un’altra sconfitta. L’ennesima per il Sindaco Perugini e per tutta l’Area Urbana. Stavolta a castigare il primo cittadino di Cosenza ed i colleghi di Rende, Castrolibero e Montalto, ci hanno pensato i sindaci dei piccoli comuni che fanno parte anch’essi del consorzio Vallecrati.

Oggetto della contesa l’elezione del Presidente del Consorzio. Nella tenzone il riconfermato De Rose ha avuto la meglio sull’aspirante Orlandino Greco, ma il vero sconfitto in tutta l’operazione è lui, il buon Perugini che nei giorni scorsi si era speso senza risparmio nel sostenere la candidatura di rinnovamento e discontinuità di Greco, ostentando anche certezza sull’esito del voto.

De Rose, ex sindaco di Lappano, da oggi è il “nuovo che avanza” nonostante sia al suo terzo mandato e nonostante non sia ben digerito da lavoratori e sindacati che addebitano anche alle sue gestioni le responsabilità dei gravi problemi che assillano il Consorzio.

De Rose, da esperto e navigato politico della prima repubblica, ha lavorato con giudizio ed intelligenza mettendo alle corde i quattro comuni che da soli rappresentano oltre il 70% del fatturato del Vallecrati e incassando l’appoggio incondizionato del partito dei DS e del suo segretario Franchino. Una brutta vicenda per tutta l’area urbana, un pessimo esordio per il costituendo Partito Democratico. Alla prima poltrona: zac! e riappare quella strana maledetta insopprimibile voglia di potere.

Sarà dura pensare ad una nuova formazione con questi chiari di luna. Sarà dura far capire a diellini e diessini (e ai pochi principiani) le regole del nuovo partito.

Per intanto verifichiamo che la spaccatura politica si ripercuoterà inevitabilmente anche sulla gestione della S.P.A. nella quale pari pari saranno riportati le diffidenze, i contrasti ed il clima che hanno generato l’elezione di De Rose.

Eppure c’era da aspettarsi scelte responsabili che prevedessero una politica di risanamento, guidata  da un presidente forte e condiviso sganciato da vecchie logiche. Invece il futuro che aspetta Vallecrati non sembra dei migliori. E difficilmente si registrerà una gestione innovativa e responsabile del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani. Una politica che in sostanza individui fin da subito siti idonei e disponibili nella stessa area urbana per avvicinare il luogo di smaltimento a quello di produzione.

Difficilmente con questa presidenza si realizzerà una riorganizzazione delle strutture operative volte ad una migliore efficienza del sevizio percepibile dai cittadini. Difficilmente vedremo in giro nuovi automezzi o nuovi cassonetti o l’inizio di una seria raccolta differenziata

Ma se Vallecrati piange il Partito Democratico non ride e si lecca le ferite per la falsa partenza dell’elezione del Consorzio.

Se su questioni come quelle riferite si registrano divisioni così nette e pericolose cosa succederà quando si tratterà di affrontare ben altri temi?

I segretari di DL e DS le lettere farebbero bene a spedirle prima che ad altri, ai propri iscritti spiegando con parole semplici, comprensibili, inequivocabili, che stanno tutti per confluire nel PD.

E per finire verrebbe voglia di dire: evviva il Partito Democratico, evviva l’Area Urbana.

 

Sergio Nucci

Carmine Vizza

Vincenzo Adamo

Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno

 

NUCCI E VIZZA SULLA FACOLTA’ DI MEDICINA

18 Maggio 2007

 

La volontà politica volta a limitare le occasioni di dibattito e di confronto, sembra rappresentare una malattia epidemica che colpisce, a Catanzaro come a Cosenza, i vari livelli di responsabilità politica.

A Catanzaro, sul banco degli imputati c’è il Presidente della Provincia, Michele Traversa, che animato da sacro furore si è speso, giorni or sono, e senza autorevoli repliche, a demolire l’idea che anche Cosenza possa avere la sua facoltà di Medicina. Sull’argomento, e sempre in difesa del campanile, è intervenuto ieri il consigliere regionale Giuseppe Guerriero per il quale la classe politica regionale avrebbe ben altre urgenze sulle quali attardarsi e non certo l’istituzione di una nuova facoltà in riva al Crati.

Siamo stupiti, soprattutto per il fatto che uguale impeto e impegno ce li saremmo aspettati dal consigliere dello SDI, in virtù del suo ruolo di presidente della Commissione antimafia regionale, su altre e ben più importanti questioni.

Possibile che Guerriero con i mille problemi urgenti e gravi, come le faide per le Asl, il rapporto tra etica e politica, (vedi gli avvisati che siedono in Consiglio), le questioni di trasparenza (Burc), senta la necessità e trovi il tempo per discutere e decidere sui grandi progetti che riguardano Cosenza?

A livello regionale, si approvano maxiemendamenti che ridisegnano il volto delle ASL,  e quindi della sanità calabrese, senza la minima concertazione, con il rischio, concreto di una inevitabile confusione e disorganizzazione nella erogazione dei servizi primari e Guerriero cosa fa? Ci dice che non c’è il tempo per discutere del futuro di Cosenza.

Diciamolo francamente: quelle di Traversa e di Guerriero sono indebite ingerenze.

Noi, ad esempio, non pensiamo mica di parlare delle tribolazioni, delle ingenti risorse impegnate, del grave squilibrio costi–benefici, delle guerre tra baronie locali che hanno interessato ed interessano la struttura universitaria di Germaneto.

Noi, ad esempio, non riferiamo delle omissioni politiche che hanno permesso l’istituzione di due cardiochirurgie  a Catanzaro penalizzando la città di Cosenza, i cui cittadini sono costretti, ancor oggi, alla emigrazione sanitaria.

Ma se Catanzaro piange ,Cosenza non ride.

Qui da noi, sotto accusa, ed ancora una volta, il Sindaco Perugini colpevole di aver presentato, tramite il suo assessore all’urbanistica, e solo sulla stampa, un mega progetto (un centro commerciale e tre palazzi) che dovrebbe interessare l’area dell’ex centrale del latte. Usiamo il condizionale perché ad oggi della cosa non si è mai discusso nelle sedi opportune come, ad esempio, nella commissione consiliare competente.

L’amministrazione Perugini, che tanto aveva sbandierato la partecipazione e la condivisione, ancora una volta chiede al Consiglio Comunale, in maniera frettolosa e sospetta (come nella vicenda Comac e sul nuovo ospedale) un voto su una soluzione preconfezionata chissà dove e sulla quale pesa, come un macigno, l’assenza di un sereno e costruttivo confronto nella città sull’utilità o meno di questa iniziativa commerciale-residenziale.

Tanto interesse verso via degli Stadi nasce dalla recente delusione per la bocciatura del progetto dei contratti di quartiere, o da più prosaici interessi dei quali non si capisce la natura?

Siamo fortemente preoccupati di questa deriva. Preoccupati perché  il divario che divide sempre di più la società civile  dalla classe politica,  tende ad aumentare lasciando intravedere una dirigenza politica incapace  di darsi regole di sana ed efficace amministrazione.

 

Carmine Vizza e Sergio Nucci

Consiglieri Comunali di Cosenza

 

INDIGNAZIONE A VIA FRUGIUELE

7 Maggio 2007

 

I cittadini di via Frugiuele questa mattina erano indignati. Il Comune aveva promesso una pulizia generale di marciapiedi ed asfalto con spazzatrici ed idranti ma al risveglio gli abitanti si sono resi conto che si trattava soltanto di...proclami.

A parte una banale spazzata (ma non si dovrebbe fare ogni giorno???) le condizioni di erbacce e terriccio erano le stesse dei giorni passati. Gli automezzi non preventivamente spostati sono rimasti al loro posto senza alcuna sanzione e le condizioni igieniche hanno subito un lievissimo miglioramento.

I cittadini continuano a chiedersi quando si metterà fine a questo stato di incuria.

 

Sergio Nucci

C’E’ NESSUNO?

17 Maggio 2007

 

Apprendo dalla stampa che il Sindaco Perugini sta pensando di affidare all’esterno del Comune l’incarico di portavoce.

Poco o nulla avrei da ridire se non fosse che proprio questa amministrazione lamenta gravi ed ingiustificate carenze che l’assunzione di un portavoce non può certo colmare.

Non me ne voglia alcuno se anche stavolta assumo, e in gran solitudine, il ruolo di fustigatore del buon Salvatore, ma mi chiedo e lo chiedo soprattutto all’amministrazione: erano queste le urgenze da risolvere, i vuoti da colmare negli uffici del Comune?

Riecheggiano ancora nelle mie orecchie le parole dell’assessore Ambrogio a proposito dell’inserimento in pianta organica di uno o più geologi al fine di frenare la pesante emorragia economica cui è costretta l’amministrazione ogni qualvolta deve acquisire pareri tecnici su opere da realizzare in città (la Geocal ne sa qualcosa).

Ma penso anche alle continue e comprensibili lagnanze di qualche assessore che non dispone nel proprio assessorato neanche di un dirigente in grado di concretizzare le tante iniziative, i tanti progetti che rimangono, per questo, solo nei suoi desiderata.

Va sottolineato che la pratica relativa al portavoce se da un lato colmerà (speriamo) il deficit comunicativo del Sindaco - anche se mi è difficile pensare che potrà far meglio dell’ufficio stampa che in questi mesi ha vicariato egregiamente il ruolo scoperto - dall’altro, inevitabilmente, aprirà un pernicioso problema sull’insistente e mai sopita questione relativa ai costi della politica.

Il portavoce in pectore è persona degna e capace e, quindi, presterà la sua opera dietro lauto compenso. Per qualcuno la somma che percepirà potrà essere considerata spropositata se si pensa che da sola ammonta a quanto ha in bilancio un singolo assessorato come le politiche giovanili per tutto il 2007, per altri assolutamente irrisoria se consentirà a questa amministrazione di contrabbandarsi agli occhi degli amministrati come capace, efficiente e rispondente alle necessità della collettività.

Ma questa nomina, fa nascere anche altri interrogativi circa il tempismo con il quale il Sindaco ha commentato, ad esempio, la querelle relativa alle indennità dei consiglieri.

Mi chiedo, e lo chiedo all’amministrazione: se il buon Sindaco era così convinto che il lavoro dei consiglieri dovesse essere adeguatamene retribuito, perché all’indomani dell’insediamento di questo Consiglio non ha fatto revocare la “famigerata” delibera commissariale sul taglio dell’indennità?

Mi chiedo, e lo chiedo all’amministrazione: a tutti questi dubbi che assillano le ormai calde giornate in città, qualcuno darà mai una risposta?

 

Sergio Nucci

 

IL DUBBIO E' IL LIEVITO DELLA CONOSCENZA

17 Aprile 2007

(ovvero lettera al Presidente Sammarco)

 

Caro Presidente,

stavolta ci rivolgiamo direttamente a Lei che è così incline ad affrontare i problemi a muso duro e senza infingimento alcuno (ne sa qualcosa il buon Perugini).

Come certamente saprà, dal primo giorno della consiliatura, abbiamo optato per il regime retributivo tradizionale, ovvero l’indennità di funzione (300 € lordi che l’Amministrazione corrisponde ai consiglieri comunali di Cosenza se sempre presenti, qualunque sia il numero delle sedute alle quali  partecipano).

Una decisione ponderata, in linea con la nostra condotta politica, che non abbiamo rinnegato neanche quando il Consiglio ha deciso (con il nostro voto contrario) di abrogare la norma che prevedeva la corresponsione di un solo gettone giornaliero (€ 30) qualunque fosse il numero di sedute alle quali si partecipava.

Lo abbiamo fatto per una questione di stile? Di dignità? Di coerenza? Faccia un po’ lei.

Eravamo convinti che quella modifica non andasse approvata per scongiurare deprecabili esagerazioni. Oggi, calendario delle convocazioni alle mani, possiamo dire: avevamo ragione.

In verità, questa maggioranza aveva sbandierato l’intento di evitare le sovrapposizioni dei lavori per consentire, a quanti lo volessero, la partecipazione alle sedute di commissione, ma così, purtroppo, non è stato.

Ad esempio, per giovedì 19 aprile prossimo venturo le commissioni convocate sono ben cinque (al mattino Ambiente, e nel pomeriggio, nel giro di un’ora,  Trasporti e Attività Economiche, Affari Generali e Bilancio) e addirittura dieci i commissari impegnati contemporaneamente nelle stesse commissioni.

La domanda nasce spontanea. Se non siamo dotati del dono dell’ubiquità (e pur essendo Consiglieri Comunali di Cosenza non lo siamo), come possiamo esser presenti ed allo steso tempo in più commissioni?

Ora delle due l’una: o i problemi sono talmente tanti che è necessario convocare a questo ritmo i commissari, o i Presidenti non concordano tra loro i lavori, impedendo di fatto il confronto costruttivo ed efficace sui problemi della comunità. In realtà, ci sarebbe anche una terza ipotesi, e cioè che le commissioni si convocano perché servono a racimolare qualche gettone in più, ma per decenza e per pudore ci siamo astenuti dal formularla.

In conclusione, non ce ne voglia se sottoponiamo a Lei la questione, ma sappiamo con quanta grinta saprà tradurre questo nostro sentimento di amarezza e di impotenza nel dovere ogni volta scegliere a quali lavori partecipare e quali disertare.

Per evitare che qualcuno di noi possa, suo malgrado, dover affrontare questi amletici dilemmi, trovi Lei, che è così ascoltato e tenuto in considerazione, un valido rimedio a questo stato di cose.

Si attivi. Noi la seguiremo.

Tanto per sua opportuna conoscenza.

 

 

Sergio Nucci e Carmine Vizza

Consiglieri Comunali “GARNP” in regime di Indennità di Funzione