ALTRI CINQUE ANNI DI IMPEGNO

18/06/2011

 

Accompagnato da Lidia Chiodo e Giuseppe Guarascio, Sergio Nucci, Presidente di Buongiorno Cosenza e candidato a sindaco nelle passate elezioni amministrative, ha incontrato stamane, nella sua stanza di Palazzo dei Bruzi, il Sindaco Mario Occhiuto, nell’ambito degli incontri previsti prima del consiglio del prossimo lunedì.

Durante il confronto, durato circa quindici minuti, è stata ribadita la volontà di Buongiorno Cosenza di non far mancare i propri suggerimenti all’amministrazione guidata da Occhiuto nell’unico ed esclusivo interesse della città e dei cosentini.

“Cosenza – ha detto Sergio Nucci – ha necessità di uscire da un immobilismo che l’ha pesantemente condizionata in questi anni. Per far questo bisogna, da una lato impedire che lobbies e gruppi di potere continuino a condizionare uomini e scelte e dall’altro dar spazio a tutte le energie sane della città che ci sono ed hanno bisogno di essere messe in condizione di bene operare”.

Ed ha aggiunto: “In maniera leale abbiamo sostenuto Occhiuto nel turno di ballottaggio, non solo per le sintonie programmatiche registrate, ma anche per la prospettiva politica che ci è stata rappresentata. Saremo attenti nel valutare se ciò che è stato detto in campagna elettorale sarà realizzato e solleciteremo fin da subito l‘attuazione di quei punti programmatici che il Sindaco si è impegnato a concretizzare con la politica dei cento giorni, ovvero spostamento delle autolinee, circolare veloce e servizio notturno di polizia municipale per citarne alcuni”.

Nucci ha poi detto: “Noi non abbiamo sottoscritto alcun apparentamento tecnico ma saremo pronti a sostenere le scelte di questa maggioranza, se queste saranno condivise e indirizzate al bene non dei singoli ma della collettività”.

Alla fine dell’incontro Sergio Nucci ha rivolto un caloroso in bocca al lupo al Sindaco dichiarando “Ne ha bisogno perché visti gli scenari politici del Paese le nubi che si vedono anche qui all’orizzonte sembrano essere molto minacciose”.

 

Ufficio Stampa di Buongiorno Cosenza

CONTRO I "SEMINATORI D'ODIO"

25/05/2011

 

Per commentare le accuse rivolte in questi giorni a Mario Occhiuto dal suo avversario, potremmo utilizzare le parole usate da Pier Luigi Bersani, Segretario del PD, per stigmatizzare Letizia Moratti ed affermare che: il candidato a sindaco di Cosenza, sostenuto da una parte del centrosinistra, disperato, ha estratto la pistola e si è sparato sui piedi. Ma questa arroganza la pagherà, sono tentativi di colpi bassi come un pugile che non sa più dove colpire.

Ma noi andiamo oltre e diciamo, in maniera convinta, che non ci stiamo a questo clima che i “seminatori d’odio” stanno spargendo nella città che amiamo.

In questi mesi di campagna elettorale abbiamo parlato di idee, di progetti, di priorità e mai trasceso il senso di un impegno.

Anche oggi, fedeli a quella impostazione, riaffermiamo il nostro comportamento lontano anni luce da un modo becero di fare lotta politica e ci indigniamo che qualcuno ancora pensi che l’ingiuria paghi in termini di consensi.

Auspichiamo che gli ultimi giorni di campagna elettorale ci riservino solo confronti sui programmi e non attacchi velenosi che lasceranno sul campo una scia di rancori, dalla quale in futuro sarà difficile liberarsi.

A Mario Occhiuto, che sta coerentemente con la linea fin qui adottata di rimanere estraneo a queste bassezze, esprimiamo solidarietà politica ed umana vicinanza.

Siamo certi che i cosentini, col voto di domenica e lunedì, sapranno premiare chi, anziché alimentare un ingiustificato clima di caccia alle streghe, si ostina a spiegare come cambierà Cosenza.

 

DRITTI PER LA NOSTRA STRADA

13/02/2011

 

Non provo più grande curiosità nel leggere le notizie di cronaca politica cittadina, o meglio, non mi aspetto più nulla perché so che nulla potrà accadere.

Le idee sulla città, i programmi, le ipotesi di sviluppo per Cosenza languono sulle pagine dei quotidiani, gli unici aneliti di speranza sono solo quelli che arrivano dalla società civile che vorrebbe, per una volta, recitare un ruolo da protagonista nella vicenda amministrativa cosentina.

Sono orgoglioso di guidare un movimento come Buongiorno Cosenza che da mesi incarna queste aspirazioni della cittadinanza. Sono orgoglioso di rappresentare, e non me ne voglia nessuno, quella parte sana e buona della comunità, che vuole scrivere la parola “fine” su un modo di amministrare ed intendere la politica.

Più volte ho detto che il fallimento dell’Amministrazione Perugini non poteva essere addebitato all’uomo Perugini quanto alla rete di interessi rappresentata da alcuni uomini dei partiti che ne hanno fortemente condizionato l’azione.

Ho detto che l’unica possibilità per il Sindaco di riprendere in mano le redini del Comune sarebbe stata quella di sganciarsi dalle logiche di chi vive la politica come raggiungimento di fini personali ed elettoralistici. L’ho detto, ma, ahimè, sono rimasto inascoltato.

I silenzi di questi giorni sull’idea di città da proporre ai cosentini, a destra come a manca, confermano che l’interesse non è per Cosenza ma per gli equilibri che si devono mantenere nello scacchiere degli incarichi, delle poltrone, del potere, che riguarda papaveri…e papere.

Io non ci sto a questa logica e non ci sono stato in passato quando ho rotto con questo modo infruttuoso di fare politica. Sono sceso in campo, ci ho messo la faccia, ho coagulato forze sane di questa città ed ho presentato la mia, la nostra, idea di città.

È paradossale che certa stampa si accalori ancora sul toto-sindaco dei vecchi e nuovi raggruppamenti, e non censuri il fatto che di Cosenza, tranne lodevoli eccezioni (la mia), nessuno parli di programmi.

Credo che ai cosentini poco importi chi guiderà Cosenza se non ha in mente un programma da realizzare e soprattutto se non propone soluzioni in grado di garantire sviluppo alla nostra comunità.

Tizio o Caio, magari scelti a ridosso del termine ultimo per la presentazione delle candidature, che cosa potranno fare per una città ormai in ginocchio senza avere pensato neanche per un minuto a come risollevarla?

Come in uno scacchiere gli uni aspettano le mosse degli altri, tessendo trame nelle oscure stanze del potere, per offrire cosa? Una nuova Cosenza o un nuovo patto di potere?

I cosentini hanno capito che questo tentennare non nasce con l’intento di avviare una fase di rilancio, sanno bene che i problemi delle nostre famiglie sono all’ultimo posto nella scala valoriale di chi decide. Ed è per questo che a maggio nelle urne, i Cosentini con la C maiuscola, faranno capire tutto il proprio dissenso verso questa vecchio, becero, inutile modo di fare politica, o almeno… me lo auguro.

 

Sergio Nucci

Candidato a Sindaco di Cosenza

IL CONFRONTO CHE NON C'E'

02/03/2011

 

Leggo dalla stampa che il sindaco Perugini e l’assessore Lucente hanno presentato alle organizzazioni sindacali il bilancio di previsione. Concertazione e condivisione o pura e semplice propaganda elettorale? Propendo per la seconda ipotesi, e a suffragare il convincimento porto all’attenzione dei lettori un episodio a dir poco illuminante.

Parto da una notizia delle ultime ore, ovvero dalla decisione di questa amministrazione di conferire allo storico (nonché ex deputato del PCI) Rosario Villari, la cittadinanza onoraria di Cosenza. Nulla da dire sullo storico. La formazione di molti di noi negli anni del liceo risente della sua visione dei fatti. Cattedratico insigne ha offerto al dibattito culturale italiano, anche in chiave meridionalistica, una lucida interpretazione dei fatti. Davvero un illustre figlio di Calabria (è nativo di Bagnara C.). Ma il metodo seguito per il conferimento, quello, è assolutamente contestabile.

Il fatto: senza la benché minima consultazione del consiglio comunale, che per chi non lo sapesse è l’unico organismo titolato al conferimento, si è annunciato ai quattro venti che il giorno 15 marzo il Consiglio avrebbe insignito lo storico dell’ambito riconoscimento. Ma come è possibile? I fatti ed i tempi parlano chiaro. Il Presidente del Consiglio con una conferenza dei capigruppo convocata ad horas, la mattina per il pomeriggio alle diciassette (si è poi tenuta alle 17,30) dello scorso lunedì 28 febbraio, ha sottoposto ai capigruppo presenti, Filice, Bartolomeo e il sottoscritto, l’intenzione di attribuire la cittadinanza al Villari.

Già in quella sede, con la chiarezza che mi contraddistingue, ho chiesto lumi sulle motivazioni, ovvero cosa spingesse l’amministrazione a cotanto interesse, ma nessun chiarimento a riguardo è arrivato, tanto da farmi esprimere forti perplessità su modi e tempi.

Assieme al collega Bartolomeo ribadivo che in presenza di forti ed inoppugnabili motivazioni avrei accolto di buon grado la proposta, soprattutto perché convinto della statura dell’insignito.

I chiarimenti purtroppo non sono arrivati. Ho invece preso atto e non senza grande disappunto, che l’amministrazione aveva già diffuso con un’ora di anticipo - alle 16,24 per l’esattezza - un comunicato con il quale annunciava il conferimento della cittadinanza onoraria per il 15 marzo allo storico Rosario Villari. Ma come era possibile tutto ciò?

La seduta dei capigruppo era stata interlocutoria, non si era raggiunto un accordo, come i colleghi Bartolomeo e Filice e lo stesso presidente del Consiglio possono testimoniare, e ciononostante con un’ora d’anticipo il Comune diramava, tramite il suo ufficio stampa, la notizia del riconoscimento. Un vero mistero. Doti di veggenza dell’amministrazione o presuntuosa sicurezza di poter convincere le intelligenze presenti in consiglio senza la benché minima discussione?

Forse entrambe le cose, resta però la considerazione che alla luce dei chiarimenti che non sono arrivati, la decisione di conferire una cittadinanza onoraria non sembra del tutto scontata. Addirittura il fatto di averla preannunciata senza aver avuto l’amabilità di ascoltare preventivamente il consiglio per bocca dei capigruppo potrebbe irritare quanti non accettano che sulla propria testa passino decisioni prese in via unilaterale e senza alcuna condivisione.

Spiace sinceramente dover constatare che decisioni che si traducono in gesti altissima valenza simbolica - perché attribuiscono ad un uomo di valore il massimo segno di appartenenza alla nostra comunità - siano assunte con questo stile irrispettoso nei confronti dei rappresentanti della città e in definitiva di noi tutti.

E se questi modi di falsa concertazione non dovessero trovare consensi in aula quel giorno potrebbero riaffiorare malumori e contrasti tali da spingere l’insignito a girare i tacchi e ritornarsene a casa privo del prezioso riconoscimento della comunità cosentina.

Vogliamo arrivare a questo?

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

 

 

 

EGREGIO DIRETTORE...

11/02/2011

 

...leggo in una nota a firma di Francesco Cangemi che alcuni non meglio identificati presidenti di cooperative "infuriati", avrebbero definito l'iniziativa di alcuni loro colleghi di sostenermi nella prossima competizione elettorale, con la lista "La Voce delle Cooperative", a titolo personale. Nulla di più vero.

I presidenti ed i soci delle cooperative che mi sosterranno lo faranno a titolo personale perché non sollecitati da prebende o chimere e non avendo alle spalle suggeritori o manovratori occulti pronti a guidare le loro mosse.

Lo faranno alla luce del sole, in linea con il costume cui mi sono uniformato e cioè senza mai nascondermi e mostrando sempre il petto al fuoco nemico.

E' pero strano dover rispondere ad anonimi interlocutori.

Chi sono? Quanti sono? Non intendono partecipare al voto? Vogliono puntare sul candidato con maggiore chanches di vittoria? Chissà...

Ma poi, su cosa dovrei rispondere? Nella nota diramata congiuntamente da Buongiorno Cosenza e La Voce delle Cooperative non ho scorto alcun cenno a coinvolgimenti tout court delle cooperative in quanto tali.

Nessuno ha mai millantato e nessuno ha mai inteso far di tutte le erbe un fascio. Perché di erbe ce ne sono tante, selvatiche, aromatiche, e perché no, anche nocive.

Di una cosa si può pregiare la lista La Voce delle Cooperative e cioè di annoverare tra i promotori tanti onesti lavoratori, ai quali altri ancora si aggiungeranno, che hanno come solo obiettivo quello di fare delle cooperative, nella loro interezza, un soggetto politico che acquisti dignità ed autorevolezza per gestire in autonomia la propria vicenda lavorativa. Per troppo tempo tante inutili promesse sono state fatte per carpire il loro consenso. Per loro credo sia arrivato il momento di andare a tutelare in prima persona sacrosanti diritti e doveri contrattuali.

Sempre per dovere di cronaca devo riferire che i presidenti delle cooperative che fino ad oggi hanno aderito a questo progetto sono quelli di: Arcobaleno, Valle Verde, Castello Svevo, Eva, Alarico, Multi verde, Italia, Colle Mussano, Liceo, La cometa (continua)....

Poche? molte? Non so ma ci sono e questo  è un fatto.

Il resto...sono solo chiacchiere.

 

Sergio Nucci

Candidato Sindaco di Cosenza